Dun
Guzeppi De Piro
Predikatur Imheggeg
tal-Kelma t’Alla
Volum
III
Exemplum esto ... in
verbo, in conversatione, in charitate, in fide in castitate".
Timot IV.
1. Variazione delle
vie che conducano a G.C. eremiti, monaci, religiosi, etc.
2. Le Sacre Vergini
anticamente si santificavano nel ritiro, appartate, tra sigiuno e
penitensa.
Oggi puntiamo e diamoci
all societa' per santificare norme per regolare la vita esteriore.
3. La vita
esteriore e' la manifestasione della vita interiore, come l'odore di
un vaso di un fiore, cosi' la virtu' non se nasconde.
4. Dunque la
Religiosa deve essere persuasa che non e' l'abito, l'istituto, le
opere delle altre.
monastera -
le opere delle altre.
cella -
alloggio
cappella -
chiesa della parrocchia
chiostro -
vie della citta', scuole
clausura -
obbedienza
grata - il
timor di Dio
velo - la
modestia
deve salcare se stessa e
colore che l'avvicinano.
_________________________________
Exemplum esto in verbo
discorsi inutili
difficolta di parlare in
pubblico; persone estrane; critiche; laici ; parenti;
mormorazione
Sermones Dei
contro il visio, a pro della virtu'.
La parola e' d'argento ma
il silenzio e' di oro.
Exemplum esto in
conversatione
Deve essere relativa alla
stato - Sempre di Dio mai' del mondo - A Cesare quel che e' di
Cesare - i morti seppelliscono i loro morti.
"Nostra conversatio in
coelis est"
G.C. si trattiene colle
turbe coi discepoli ma perche? e quando termina si retira all
solitudine.
_________________________________
Exemplum esto in fide
Non voglio dire che
religiosa debbe avere la fede, ma che questra resplenda nelle opere
- fides sine speribus mortua - Se se parla di Dio
Perche' lo vede o almeno lo sente
Del S.S. Sacramento
- e'adoratrice
Cappella altare -
nettezza
Comunione -
in paradiso
Ospedali, scuole -
instillarla negli altri
_________________________________
Exemplum esto in caritate
Suora di Carita'
Casa di Carita'
La carita' il campo della
buona religiosa.
l'amor del prossimo e' un
estrinsecazione dell' amor di Dio.
"transibat
benefacendo faciendo et samando omne".
Non siamo reguardi
individuali - simpatie - indifferensa
- antipatia.
_________________________________
Exemplum esto in astitate
Grande attensione anche
in alausura
Voi fuori del mondo e nel
mondo
dunque cautela -
fece - fango
- sguardi non si
fissino in oggetti vanni
- guardare e non
fissare -
- il vestire uniforme
alla regola
- Segolo -
rivercatessa
Cuore desideri.
amarsi come angeli e fuggire come demoni
- famigliarita'
- La carita' vi paccia
accorrere a tutti ma la castita' la modestia vi tenga in riservo.
La R. va al mondo non per
gustarlo ,a per combatterlo.
Vigilate et crate
Matt.
G.C. capo della Chiesa si
perpetua nol fedele, nel sacerdote, nell'anima ferlgiosa.
Il religioso pe
l'emissione die voti perpetua sulla aterra il sacrificio.
La religiosa se offre in
olocausto - offre tutti i beni colla poverta', castita',
ed ubbidienza.
Il Voto cuore incestante
- passioni insaziabili
l'aria del mondo - ci allontanono da Dio ed i voti
ci legano.
_________________________________
G.C. Ha salvato il
mondo colla crove i coi patimenti - Voi scelti a
continuare la sua missione "nisi granum frumente" Il sacrificio
dunque e' il fondamento della vita religiosa.
_________________________________
Occasioni di soffrie
- Il demonio - La superiora ed il confessore
Le compagne -
l'ufficio - il vostro carattare medesimo -
le amiche - la vecchiaia - l'infermita'.
_________________________________
Siamo pellegrini -
ma la religiosa e' crocifissa - anzi motta -
anzi sepolta.
Mezzo - la
preghiera
La prghiera toglie la
distanza ci unisce a Dio. La piu'nobile accupazione -
jufficiatura. Ci da forza, balsamo, felicita', vita
E' una grazia anzi
sorgente di grazie.
_________________________________
Condizioni
Attenzione:
gli ebrei nelle loro sinagoghe. "prepara animam tuam".
Umile:
il fariseo e publicano - mendicanti colpevoli
- infermi - debitori
Confidente:
voglio essere chiamato padre- lasciarci in mano sue.
Perseverante:
prolixium orabat: oravit iterum eundem sermonem dicens.
_________________________________
Effetti
Onora Iddio -
riconoscendolo
Consola
- utilizzare le lagrime
Illumina
- accedute et illuminamino
feconda
- ripare - arresta, castiga e fa cadere una
grazia - allevia le pene del purgatorio
pregate per supplire a chi non prega mai'.
S. Alfonso - pregate, pregate.
"Ego dormio et con meum
vigilat"
Lo stato religioso e'
unostato di prova e come tutte le prove deve avere dei contrasti
piu' forti piu' terribili quanto piu' nobile e' il premio assegnato
a questa prova.
Vivere e' lo stesso che
resistere - l'idea della vita non puo' essere dissociata da
qulllo della lotta. E quanto il combattimento da affrontare.
Ed eccho perche alcune
anime sperimentando aumentato il combattimeto si scoraggiono.
L'Elmo dell'ubbidienza,
corazza della castita', scudo della proverta'.
Sofferenze
Si noi verremo al tup
tabernacolo per la tua vigilanza che e' il conforto della vita
presente e la gioia della vita "dejjem".
31 dic 1919
Alle suore dell'Ist.
Nuzzo Hamrun
"Et vos estoli parati
quia qua ora non putatis filius hominis veniet" Lucae XII NB V40.
Trovatevi sempre
preparati perche' in quell'ora in cui non credete il giglio
dell'uomo verra' - Sono queste le ultime parole salutari del vangelo
di S.Luca che abbiamo ora letto, come molto adatta algiorno in cui
ci troviamo. Naturalmente infatti noi tutti sentioamo che la
fine di un anno ed il principio di uno nuovo costituiscono un
momento importante di questa nostra breve vita. Noi in questo
momento ci sentiomo portati a pensare e reflettere con maggiore
premura del solito sul come e' passato per noi l'anno che se ne va,
e l' osservazione e l' esperienza del passato ci invitan0o,ci
spronano a proporre per quest'altro anno a tracciare le linee di
condotta per il nostro maggiore profitto.
"Filius hominis veniet"
Ah1 il Signore verra' verra' senza dubbio, ed anche presto, "quia
tempus breve est" e percio' oggi che ci troviamo qua' raccolti per
far terminare devotamente, religiosamente, a quest' anno che
termina, secondiamo questo nostro sentimento naturale, secondaimo
questo nostro senimento natruale, inspiriamorci all'avviso che ci da
il vangelo e facciamo un po i nostri conti - Tralascio
Sorelle Dil in G. C. di parlarvi dei molteplici talenti che il
signore vi ha affidato a metter a frutto e la
vostra atternzione oggi
rechiama a quel talento che in woi comprende tutti ghi altri.
Voi bene mi capite e' il talento della vostra vocazione - Oh!
Potessimo comprendere la sua presiosita'? Voi al certo vi
ricordate di quella risoluzione generosa di quel giovanetto di cui
ci parla S. Matteo nel suo vangelo. Si presenta coslui un giorno a
Gesu' Cristo e cosi' gli disse, "O buon Maestro che cosa debbo
fare per ottenere la vita eterna? E Gesu' Christo respose, se
brami arrivare alla vita eterna, osserva i miei comandamenti.
E quali sone? Ripiglio' il giovanetto; e Gesu' Cristo rispose:
non ammazzare, non rubbare, non dire falso testimonio, onora il
padre e la madre tua, ed ama il prossimo tuo come te stesso.
Ma tutto questo l'ho osservato sempre, disse gli il giovane;che mi
manca ancora? Allora G.C.: Se vuoi esere perfetto, va
vendi cio' che hai, dallo ai poveri, vieni e seguimi - veni et
seguere me" Ciascuno di voi - (Sor. Dil in G.C.) -
richiami alla memoria i giorni della sua vocazione - Si
anche voi, ogniuna di voi, ha domandato al Signore: Maestro
che cosa mi resta a fare dopo aver seguito i precetti comuni della
legge? Ed Egli respose, "Seguimi" Se vuoi essere
perfetta" Seguere me si vis perfetta esse. Ecco in che
consiste la vostra vocazione! Essa vi ha messo sulla via della
perfezione, e Voi avendo deliberato di batterla avete resoluto
di seguire G.C. da vicino cioe' di recopiarlo in vio, imitandolo per
quanto possibile; imitaione questa che vi ha fatto meritare
dalla Chiesa il titolo di Spose di Gesu Cristo.
Sposa di Gesu' Cristo...!
Ah! riandiamo, reandiomo colla vostra memorie i giorni dell' anno
che spira' vediamo qual'e' stata la nostra corrispondenza, con
qurasto nostro sposo divino. Vediamo un poco come son andate
le nostre cose in Cappella, in iscuolo, nel nostro ufficio, nel
nostro lavoro, l'osservansa dell regola, i nostri voti le nostre
relazione coi Superiori. cogle uguali cgli inferiore -
(Oh! con quanti defetti, con quante ommissioni, con quante
imperfezioni forse ci e' dato di incontrarci). - le
nostre preghiere sono state fredde, le nostre meditazioni prive
dell' azione fecconda della volonta' siamo usciti senza propostiti,
le Comunione senza fervore, solo per uso, visite a G.C. in
sacramento con desttrazione, ci siamo dimeticati di G.C. anche
innanzi al Tabernacolo, - ispirazioni non ascoltate,
mortificazioni fuggite, (al contrario forse abbiomo secondato lo
pigrizio, la vanita', l'amor proprio, la nostra comodita').
Di fronte a questi
difetti, a queste mancanze, a questa mal corrispondenza, come fovra'
essere la nostra condotta. Ci abbiamo forse Sor. Dil. in G.C.
scoraggiare. Ah! tutt' altro anzi tutto prostriamoci innanzi
al Signore e coll' amarezza del prntimento dimandiomo peita' e
perdono, poi preghiamo lo s voler rennovare nell' anima nosttra quel
primo ardorre (hrara) che avemmo nei giorni della vocazione e
proponioamo di voler essere per l' avvenire spose piu' fedeli del
Signore nostro Gesu' Christo. E come base ed aiuto ed adempire
questo vostro proponimento vi propongo la reconoscenza, la
gratitudine.
Si! L'ingratitudine
e' quel vizio mostruoso che ha sempre contribuito a deturpare il
mondo. - Essa e' figlia della superbia e della
presunzione, come per contrario la gratitudine e fighia dell'
unilta' e dell' amore.
Donde viene, domanda San
Bernard, che quantunque Iddio non cessa di compatire giono e notte
agli uomini tanti benefici e tanti aiuti, pochi sono quelli fra essi
che si avanzano nella virtu', pochi sono quelli che seguono la via
stretta del paradiso senza piegare alla via larga della perdizione?
A che attribuire tutto questo se non all'essere quase tutti gli
uomini simli ai nove lebbrosi del Vangelo, che moto presto si
diemnticarono del beneficio ricevuto, e pochi, pochissimi essere
quelli, che come il Samaritano, tormimo c rendere grazie?
E noi ad esempio di San
Bernardo domandioamo donde viene che molte sono da Dio chiamate ad
essere Suore, molte recevono il dono dell'a;tro canto poches sone
quelle che corrispondono alla loro vocazione e si occupano di
avanzarsi nella via della propfia perfezione e santificazione,
Quante poche infatti sono la Teresa, la Maddalene de' Pazzi, le
Margarite Alocuque? Perche? perce' questo se non perche' molte
si dimenticano col tempo del gran beneficio che hanno da Dio
ricevuto e percio' stesso dall'obligo di essere continuamente grate
per tanto dono. Si l'ingratitudine e'una specie di tarlo che
rode l'anima, fiaccia il vigore e il regoglio della virtu' e lascia
l'uomo destituito di forza e di azione. L'ingratitudine e' una
vento divampante che dissecca la fonte della devosione restagna la
soave rugiada della Misericordia e i copiosi revi della grasia.
Ah! - Sorelle Dil - che non sia, che non sia questo di
noi; riflettiamo stamani che prima di recevere il benificio della
voacazione, quanti e quanti latri beneficii si presuppongono
l'esistenza - la necessita' in grembo della Chiesa
Cattolica. Battesimo - conferma -
Eucarestia - Voi avete voluto fuggire il mondo ed ecco
che il Signore che il Sacro Cuore di Gesu' si apre questo nuovo
Istituto, appositamente pr voi. Ed ecco che al recordarci di
tanti benefici, ma sop[ratutto del beneficio grande della vostra
vocasione noi sentiamo il nostro cuore aprirsi e sprigionare i
sentimenti piu' teneri gratitudine Se "Te Deum laudamus" Si a Te
ogno lode a to siamo rese grazie Ah Si! noi Ti ringraziamo di
tanti beneficii ma sopratutto di averci scelte per tue spose.
Ah! Si o Gesu' fa che la vita che ci rimane sia tutta spesa nel
ringrasiarvi - In verita' come le Sante, leggete, leggete le loro
vite le troverete un continuo inno di gratitudine e di reconoscenza
verso Iddio verso l'amato loro sposo Gesu' Cristo.
Coltivate percio' sorelle dilettissime la virtu' della gratitudine
ed avete corrisposto alla vostra vocazione ed avrete ance adempito
il consiglio dell' odierne Vangelo, "Estote parati".
Per la rinnovazione dei
Voti alle Suore dell' Istituto Nummo - Il Gugno 1920.
"Festa del Sacro Cuore"
Da questa piccola, umile
cappella dove voi devotamente vi seite raccolti per rennovare vostra
professione religiosa il mio pensiero se ne vola a Roam, se ne va la
dentro all Basilica Vaticana dove pochi giorni er sono il glorioso
regnant4ee Pontifice Benedetta XV dichiarava degna degli onori
dell'altare la Serva di Dio la Beata Margherita Maria Alocoque.
Si la Beata Alacoque offi
e' dalla Chiesa dichiarata essere santa. Ma che cosa la fece
santa? Qual e' stato il primo sentimento che come religiosa la
fece santa? Apriamo, S.D. la sua vita e proprio nelle prime
sue pagine noi troviamo che dal primo giorno occupo' la sua ment ed
il suo cuore, e che l' accompagno' pei suoi giorni fu appunto
presto.
a) "Una casa
religiosa e' un luogo santo."
b) "Che quelle che
vi soggiornano sono destinate a diventar
sante."
c) "Che per
diventare sante devono renunciare a se stesse
senza
risparmio."
Ed io oggi quando unite a
tutto il mondo cattolico, vi vedo qui adunate a festeggiare il
Sacratissimo Cuore di Gesu'a festeggiare quel Cuore dal quale la
vostra congregazione prende il mome a festeggiando non in via
comunne ma in una maniera tutta speciale - a festeggiarlo anche col
perfetto olocausto di voi estesse - ma a festeggiarlo colla
rinnovazione della vostra professione religiosa - ma a festeggiarlo
da vera sue serve col rinnovare i patti della vostre servitu'- ma a
festeggiarlo da vere sue spose, col rinnovare i vincoli che legano
il vostro cuore al cuore di Gesu'. Io vi invito prima di
divenire ad un alto cosi solenno, vi invito di dare uno sull'anima
vostra, di dare uno sguardo sull'anima la piu' dal Cuore SSmo di
Gesu' sull'anima di Margherita Alocoque - e di esaminare se lo
stesso sentimento che animava la anima voi adesso.
a) Siate voi
persuase che trovandovi in questa casa voi vi trovate in un luogo
Santo. Un luogo benedetto secondo i Riti della Chiesa, un
luogo Gesu', questo sposo amato delle amime nostre, abita in mezzo
alle anime delle sue spose predilotte (avete voi sempre fatto
corrispondere tutte le vostre azioni come conviene a questo luogo
santo. Avete voi qua' vissuto con timore "locus iste
terrikilis est" Avete voi fatto il vostro possibile per evitare
qualsiasi difetto, qualsiasi imperferzione, qualsiasi peccato non
dico mortale ma anche veniale, "Locus iste sanctus est."
Vi siete forzate; avete fatto violenza a zoi stesse a ppraticare la
virtu' a vivere come conviene a questo luogo). Ma siete voi
intimamento persuase che questa e' la casa di Dio e non la nostra,
che si ci permette di chiamarla nostra solo perche' abbiamo noi
scelto per casa di Dio. Ma quando abbiamo detto casa di Dio,
abbiamo detto tutto. Iddio - il Santo per
eccelleza - santo, santo, santo. Egli viene
salutato dagli angeli e beati nel cielo - santo per i santi
Sacrifici che vengono offerti - Santo per i sacramenti
che vengono offerti - Santo per i semi di santita' che
vengono amministrati - Santo per i semi di santita' che
vengono immersi nelle anime tenere di tante ragazze -
Santo per la parola di Dio che viene amministrata - Santo perch' in
esso abitano le sante anime spose di Dio, spose del Sacro Cuore di
Gesu'.
b) E voi che qui
soggiornate avete compreso, siete persuase che qua' vi trovate allo
scopo preciso di diventare sante? come nella santita' vi hanno
preceduto tante altre religiosa, come santa e' diventate la
religiosa devota di Gesu', Suor Margherita Alocoque? Se voi
esitate a respondere, io non esito a dichiararvi che ancora non
avete capito la vocazione alla quale siete chiamate -
"sancti estote sicut Pater voster in Collis Sanctus est," e' detto a
tutti gli uomini, a tutti i Fedeli, ma con quanta maggior ragione
non vien detto alle spose di Gesu' Cristo, a coloro che si vantano
di chiamarsi "Figlie del Sacro Cuore" - Figlie
della stesse santita' che non se ne curano della santita! Se
uno resce ad immaginare questo concetto no avra' per risultato un
nostro nefando - Ah! non siamo persuasi che ci troviamo in un luogo
santo, noi siamo persuasi che dobbiamo essere santi come arrivare a
questa grande santita?
c) Il come non ve
lo dico io, il come l'avete gia sentito dalla religiosa che ve
precedette in questa vita; per diventare santi, essa vi dice dovete
rinunziare a voi stesse senza resparmio - Ed infatti
come siete venute qua' a fare non la rinunzia totale di voi stesse,
a qualsiasi soddisfazione, a qualsiasi attrattiva che possa offirvi
il mondo il Demonio.
Domenica Va dopo Pasqua
1919 conferenza tenuta alle superiore delle terziarie Francescane
Floriana.
"Sit autem omnis homo
velox as audiendum, tardus autem ad loquendum, et tardus ad veam" S.
Giac. i.e. (Epistola odierna).
Avuto dalla vostra Madre
Generale, Sor. Dil. in G.C., l'incarico di dirigervi poche in questo
vostro incontro andavo ruminando in verca della materia da trattare
con voi, quando leggendo l'ordierna epistola, la mia attenzione
venne rechiamata e fermata su queste parole. E dirigendomi a
Superiore, ho scorto in esse un'aurea di prudenza - di
quest virtu' necessaria in tutti, ma in modo speciale a quelle
reigiose che la Div. Prov. ha posto a capo di una comunita'.
Percio' ne passeremo ad esame il sirreferito testo e divideremo il
nostro discorso in tre parti.
Sit...... velox ad
audiendum
La superiora cosa deve
udire? Chi deve udire?
Una Superiora di una
comunita' reilgiosa diceva a se stessa se per tanti anni non mi
reusci' dfi tenere a posto l'anima mia per una settimana come mai
non sara' possibile a tener a posto le anime delle mie suddite, che
io dopo tutto non conosco de esse ance sono di carattere diverso?
E la risposta che ebbe fu questa "Die sara' con voi". Si, non
vi scoraggiate, Dio e'con voi non ve ne ha dubbio, ma la vostra
parte e' appunto questa, di udire la voce di Dio che vi parla in
favore della vostra comunita'. "Velox as audiendim", dovete
avere premura e grande premura di udire la vpce do Dio -.
Dio dirige, maneggia,
santifica la vostra comunita' per mezzo vostro, quindi ecco
l'obbligo di star sempre vicine a Dio e per udire la sua voce.
"Velox ad audiendum" Una comunita' di suore che cosa e' essa
mai? Essa e' la reunione di anime che Iddio ha privilegiate
una sua proprieta' tutta speciale - dando loro l'ufficio
di angeli sulla terra e per messo vostro egli le guidera' e versera'
su di loro le sue benedizione. Ma voi? voi? dovete udirlo,
dovete essere premurose di ascoltare la sua voce, di conoscere i
suoi consigli "velox ad audiendum".
Ma dove, quando, come,
ascoltare questa voce di Dio? - nella santa Comunione -
Anzitutto mantenete la vostra coscienza continuamente nello stato
d'innocenza in modo do poter fequentare ed accostarvi alla Sacra
Comunione giormalmente - E Fatta la comunione dopo
offerti i sentimenti di unilta' e gratitudine per tanta degnasione,
e domadate tutti i limi e le grazie necessarie al vostro ufficio
- entrate a trattare con lui delle sorelle affidate alla
costra cura: presentatele a Lui una per una e state attnete a quel
che wi dive per ognuna "velox ad audiendum".
Amate l'prazione e
sopratutto la meditazione. La mezz'pra si meditaione e per
voi, superiora, una mezz'ora di udienza speciale che Iddio vi
concede. Egli vi da i suoi ordini - la sua rappresentante, la
sua, per cosi' chiamarvi, segretaria. L'precchio dell'anima
vostra deve ssere continuamente teso ad ascoltare la sua voce "velox
ad audiendum"
Ma sopratutto avete un
altro mezzo per ascoltare la sua voce e questo e' l'atto della sua
presenza. Tenete l'anima vostra sempre qual dev'essere tempio
di Dio , e quando non potete andare a fare meditazione, quando per
voi e passato il breve tempo della comunione non vi scoraggite,
chiudetevi un istante con Dio entro l'anima vostra e con Lui
conferite e pregate, pregate e pregate continuament per le sorelle
offidate alle voste cure. Oh! che premura vi assalivebbe, se
il Signore a farvi sentire la sua voce "velox ad audiendum"
- Una e' tentata da scoraggiment, altra conto la vocazione,
un'altra da memorie passate, etc., E se il lupo infernale
cantera' vittoria su qualcuna di queste anime a voi affidate potete
voi esimiervi da ogni colpa.
Percio' usate tutti i
mezzi per ascoltare la voce di Dio - Comunione,
mediazione, presenza di Dio.
"Sit tardus ad Loquendum"
La correione fraterna
e'segno di amore non vi ha dubbio lo dice lo stesso Iddio per mezzo
di S>
Giov. l'apostolo.
"Ego quos amo arguo et castigo". E San Paulo "Quem enim
diligit Dominus castigat" - Cosi il padre che ama il
figlio lo corregge perche' lo vuol buono - S. Agostino "Qui
non corrigit non regit".
Quindi non vi ha dubbio
che la correzione sia un atto di vera carita', amore, me siccome non
dipende soltanto dai setimenti e dalle disposizioni materne della
superiora ma anche dall' accettazione delle suddite e con quante
cautele va fatta. Onde recordiamoci del monito odierno "tardus
ad loquendim:, Esso ci aiutera' a correggere con carita' e prudenza.
Perche' dopo tutto la correzione sempre reca pena e quindi quante
cautele perche' sia meno penosa e piu' proficua e vantaggiosa:
1. Scegliere tempo
favorevole - finche' torni la calma tanto nella suddita che in voi.
2. Adattarsi al
carattare della colpevole.
3. Eliminare i
sentimenti di antipatia e di avversione.
4. Castigate poco.
5. Incoraggite
molto.
6. Perdonate
facilmente.
7. Dimenticate.
8. Riprendete
secretemente le colpe secrete.
9. Per cose da poco
non troppo sovente.
10. Avere reguardo all'
eta', grado di virtu'.
"Et tardus ad viam".
Ecco un altra virtu'
tanto richiesta in chi e' superiora.
"Discite a me quia mitis
sum."
1. Mezzo di San
Gregorio: cul ricordarci ghi affronti che Gesu' Cristo
sopporto' per noi - Schiaffi - spirti
- calunia - denigrato l'onore - nelle
vistti -
Se
egli accetta tutto questo per tuo amore e' possibile che noi non
possioamo con manuetudine soffri un poco per Lui.
2. Vedendo e
recivendo le mancanze contro di noi, riflettiamo alle mancanze
contro di noi, reflettiamo alle mancanze commesse da noi contro gli
altri - Le auddite ci mancano pensiamo all' ommissione
dei nostri doveri.
Come l'acqua wstingue il
fuoco cosi la memoria delle proprie colpe smozza il fuoco dell'ira.
"Laudi" p.104
Speranza e confidenza in
Dio
"Sit autem omnis homo
velox ad audiendum. tardus ad loquendum, et tardus ad viam" S.
Giac. i.e.
Se questa massima, questa
norma di prudena sia a tutti diretta con quant6o maggior ragione e'
diretta alle superiore delle comunita' religiose.
Il mezzo che ci auita ad
osservare questa norma e' la fiducia, la speranza in Dio.
La speranza e' virtu'
teologica a) perche' ha Iddio per suo oggetto primario -
b) perche' da noi soli non possiamo acuistare uno tale virtu'.
Oggetto secondario:
la remissione dei peccati - la grazia santificante - i
lumi che ci mostrano la via da battere - la
determinazione della nostra volonta' e turri altri doni
sopranaturali che ci spignono ad operare il bene.
Il Profeta Geremia
"Benedetta sia quell persona che confida nel Signore, ed in Lui se
abbandona totalmente. Essa sara' simile ad un'albero piantato
sulle rive di un fiume: quest: quest' albero stendendo verso l'aqua
le sue radici non temera' l'ardore dell' estate, le sue foglie
saranno sempre verdi, ne' mai cessera' di portar frutti "Ecco
quanto e' preziosa, ed utile questa confidenza in Dio -
essa e' sorgente di beni - fornte di benedizioni -
e' una felicita' anticipata in questo mondo - ed una
felicita' preparatoria a quella che ci aspetta nell'altro mondo.
Difetti contro questa
virtu'
La superiora deve mostrarsi madre e non sivrana
I. Sperare popo
- si manca per dusoerazuibe.
Cerchiamo di scoprire
questa piaga - Eccovi una superiora quanto selo non
speiga nei suoi primi tempi del suo superiorato, quanto le sembra di
agguistare tutto, di rimediare tutto - tutti dicono che
buona superiora - la novita' del luogo, delle persone,
etc. Ai primi disinganni, alle contrarieta' che le vengono dai
suoi suo ufficio le appare una MONTAGNA insormontabile e nulla vale
a toglierla da tale scoraggimento. Cosa e' questo? E
mancanza di confidensa in Dio. Da principio non e' posta
abbastanza confidenza in Dio e questa fu la cousa, in
principio dello scoraggimento.
Confidiomo in Dio ed
allora il timore si cambia in fortezza, la debolezza deventa
coraggio.
Difendiomoci da questo
difetto, quando l'ufficio ci sembra grave, superiore alle nostre
forze esclamiomo dal fondo del Cuore: "Deus in adiutorium meum
intende. Domini ad adivinandum me festina".
II. Per eccesso
- sperare troppo - cadendo nella presunzione.
1. Si ricorda la
Superiora perche' viene chiamata Madre, ed in tutte le sue azioni si
deporti come tale.
2. Si ricordi che
esse rappresenta N.S. G.S. percio' nel comandare, ed insegnare
sparga sempre tra tutti i membri della campagnia, fil buon odore di
Gesu' Cristo.
3. Si recordi di
dover governare piu' coi fatti, che colle parole, e tutte quelle
cose che condannera'nei suop figli, nostri col suo diprtamento che
non devono farsi, acciocche' predicando agli altri non sia fitrovata
colpevole.
4. Si ricordi che
nella Compagnia non deve fare differenza da persona. Non sia
l'uno piu' amato dell'altro accetto quegli che trovera' migliore
nelle opere buone, e nell'pbbedienza "Qua non est accepitatio
personarum apud Deum".
_________________________________
5. Si ricordi
quanto l'ufficio suo sia difficile ed arduo, dovendo usare ora la
serverita' del maestro ed ora l'afetto pietoso di madre. Ora
infatti dovra' ammonire con figore gli indisciplinati ed inquieti;
pra pregare dolcemente gli ubbidienti e pazienti, perche' vadono di
bebe in meglio; ed ore dovra' correggere o con repressioni e con
persuasioni adattandosi sempre alla capacita' di ognuno.
6. Si recordi di
non dissimulare i peccati dei delinquenti, particolarmente se
insigniti della dignita' dei Superiori, ma sempre con carita' tolge
dalle radici per quanto pero', tutti i difetti e gli abbusi in sul
loro primo nascere.
7. Sji recordi di
avere sempre grande premura, della salute, delle anime a se
connesse, e di guardarsi dall' avere maggiore collecitudine delle
cose transitorie, e caduche; e perche' non gli sia di pretesa la
poverta' della Campagnie si ricordi di avere sempre grande fiducio
nella Divina Prvidenza, perch' incoraggiate coloro che temono Dio.
_________________________________
8. Si ricordi che
nel tremendo giudisio che Dio si fara' l' esame del suo governo, e
dell' ubbidienza dei suoi sudditi, procuri pertantoche usare ogni
deilgenza nel suo ufficio per poter in quel giorno dire col profeta
al Signore "justitiam tuam non abscorde in corde meo, veritatem tuam
et salutem tuam disci".
9. Si ricordi che
quanto e' piu' grande il numero dei suoi figli tanto maggiore e' la
sua responsabilita', e che nel giorno del giudisio dovra, rendere
conto delle anime loro non meno che della propria.
10. Cosi' temendo
l'esame futuro del Pastore, circa le pecorelle a se commesse
nel'emendare gli altri non manchear'di emendare ance se stesso.
_________________________________
Alle superiore Terz.
Francescane 1924
Cf. Regole delle S SC 8
p25-27
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p.292 not typed
*********************
N.B. Bicca minn
ittra
restagna la soave regiada
della misericordia e i copiosi revi della grazia. Ah -
sorelle Kil - che non sia, che non sia questo di noi
reflettiomo stamani, che prima di ricevere il beneficio della
vocazione, quanti e quanti altri beneficii si presuppongono
l'esistenza - la nascita in grembo della Chiesa
Cattolica - Battesimo - Confermazione -
Eucaristia - Confessione - Voi avete voluto
fuggire il mondo ed ecco che il Signore che il Sacro Cuore di Gesu'
vi apre questo nuovo Istituto, appositament pre vio. Ed ecco
che al ficordarci di tanti beneficii, ma sopratutto del beneficio
grande della nostra vocasione noi sentiamo il nostro cuore aprirsi e
springionare i sentimenti peu' teneri. Gratitudine, si, "Te
Deum Laudamus". Si a Te ogni lode a te siano rese grazio.
Ah si! Noi Te ringraziomo di tanti beneficii ma sopratutto di
averci scelte per tue spose. Ah si o Gesu' fa che la vita che
ci rimane sia tutta spesa nel ringraziarvi - In verita' come
le Sante si fanno Sante, leggert, leggert le loro vite e le
troverete un continuo inno di gratitudine e di reconoscenza verso
Iddio, verso l'amato loro sposo Gesu' Cristo - Coltiate percio'
Sorelle dilettissime la virtu' della gratitudine ed avrete
corrisposto alla vostra vocasione ed avrete anche adempito il
consiglio dell'odierno Vangelo "Estate parati".
"Gaudete et exultate
quoniam merces nostra copiosa est in coelis".
Le ultime feste centinare
Francescane ce hanno ravivato la memoria dell'ordine e delle vote di
S.F.
La presenza di queste
suor nella nostra Cappella stamani che fra qualche giorno stanno per
lasciare patria compagne per recarsi, obidienti agli ordini refarsi,
obbidienti agli ordini revevuti dai loro superiori, in una tera
lontano ed ivi continuare la missione dil loro divino Maestro quanti
fatti dolci e siavi non richiamano all nostra memoria.
Esse rechiamano al vivi
al vivo all nostra memoria la Grotta di Betlemme e la casa di
Nazareth ove Gesu' con Giuseppe e Maria ci danno la prima idea dell
Costituzione della Chiesa.
Esse ci portano sulle
reve Giordano e ci fanno ricordare le dolci parole dirette da Gesu'
- ad Andrea e Simeone, "Venite post me" i primi due Apostoli,
e tutti gli altri con un semplice invito "Seguere me"
con quante gererosita' non seguirono il Divin Maestro a
formare la Chiesa.
Ed ecco raccolti insiemi
i primi uomini su cui e per mezzo di cui Gesu' doveva instituire la
Chiesa. Col linguaggio piu' semplice e piu' tenero egli revela
loro i misteri piu' sublimi, conferma i precetti del decalogo egli
annuncia alle lago di Tiberiale ed istituisce Pietro a Capo della
Chiesa "Petro ames me? Pasce, agnos, pasce.
I dogmi (la dottrina) te
li confido, in questo tesoro, vo sono i precetti che ho tanto
promulgato e che soli possono manterere la pace e l'ordine in mezzo
agli uomini, Il sangue versato sul calvario ascolta che
apprendi l'uso che devi fare di tante recchezze.
A te d'attorno i popoli
si agitano in mezzo alle tenebre delle loro miserie, man mano che
finiranno saranno rimpiazzate da altre generazioni, anche esse
maltrattate dalle stesse passioni vizi, delitti.
Sorgi e corri a questi
disgraziati porto loro il lume della verita', le dottrine che
salvano, i precetti che devono praticare, predica, evangelizza,
spingiti fino agli estremi confini della terra e porta loro il mio
sangue la mia vita.
"Euntes ergo focete omnes
gentes"
La concezzione
dell'ordine francescano e tutte quanti dovuto all' idea missionaria
sposata alla grazia Divina nella mente di Fco.
Vi protate lungo non di
conforti e cimidita' che offre il progresso civile, ma nelle vostre
mancanze, nei vostri bisogni nell vostre privazione di ogni genere
ricordatevi nelle parole di N.S. "Guadete et exultate quoniam merces
vestra copiosa est in coelis.
15 Ottobre 1927
prima della partenza del
primo gruppo di Suore missionarie francescane per l'Abisinia -
Ist Fra Diego -
Prima di veder scelta
questa pia e geniale abunanza, permettete Signori che io ringrazi
vivament il Direttore, gli altri sacerdoti cooperatori, i Signori
Catechisti e tutti questi bravi contenute in questo bello e ficco
foglio.
Di natura sua l'animo mio
figugge da ogni pompa e solennita. Onorato infatti anco una
volta da Mgr. Arvivescovo dell' incarico di presiedere questa gara
catechistica, non nascondo di aver accettato con una certa
resistenza - pero' pra mi accorgo e di cuore posso
dirlo, che e' stato per me un vero piacere il rilevare la
floridezza, prosperita' e disperita' e disciplina sempre crescente
di quest' Instituto d'Educazione Cattolica - E
durante la gara dentro di me diceva e' proprio cosi' che si fa del
bene alla Chiesa di Gesu' Cristo:vi e' infatti chi dice che per
quanto importante e' il noviziato per un ordine religioso, per
quanto importante e' un buon Seminaro per avere un buon clero;
altrettanto e' necessario aver die buoni Istituti di Catechismo per
formare dei buoni e ferventi fedeli, E la dicamo con sodisfazione
che tra costoro ferventi fedeli, E lo diciamo con
soddisfazione che tra costoro l'Istituto di San Giacomo tiene un
buon posto importante e' un buon Seminario per avere un buon cler;
altrettanto e' necessario aver dei buoni Istituti di Catechismo per
formare dei buoni e ferventi fedeli. E lo diciamo con
soddisfazione che tra costoro l'Estituto di San Giacomo tiene un
buon posto in prima fila.
Ed e' percio' che ia mi
congratulo con tutti della felice riuscita della gara, mi congratulo
naturlmente col Principe della gara, ma poi anche con tutti, hanno
concorso con quella premura di prendere il pallio, come appunto ci
raccomanda l' Apostolo nostro Padre San Paolo, "Sic currite ut
cimprehendatur".
Una parola di ammirazione
e considerazione permettete che io la diriga al Maestro Diacono mio
ultimo amico d'infazia, per avervi rallergrato questa nostra
abunanza colle sue dolci, soavi e magistrale note.
Termino poi' coll'
augurare al zelamente Mgr. Direttore mio carissimo Collega, ed a
tutti i suoi collaboratori, una peziensa e lena sempre maggiore per
lavorare e lavorare per la causa di Gesu' Cristo, che dopo tutto il
tempo datoci e'' molto breve, la vittoria finale' nostra;
"prtae inferi non prevalebunt" ed il prmio restera in nostro
possesso per sempre "in aeternum."
Alle recoverare del Buon
Pastore C. Balzan
27 Marzo 1922
Importanza della Salute
Ikkaginatevi di vedere
Iddion che vi presinta un sommo bene id un sommo male e ne
lascia la scelta al costro libero artitrio.
Chiedete a Dio tale
chiareza di mente che vi gaccia conoscere il grande affare di cui se
tratta, e tanto forte risoluzione di volonta' da essere pronto ad
agonizzare per l'anime vostra.
I
"Ibit homo in dimum
alternistatis" (Eccl)
Questo e' detta quella
dell'eternita' a defferens#za di questo mondo in cui dimoriamo.
Questo e' luogo di passaggio, e'albergo. L'abitazione ferma e
permanente e' nell'altro, e' nell'eternita', o nell' inferno o nel
paradiso, cioe' o nella sfera d'ogni scontento lungi da Dio.
Ond'e' che tanto l'inferno, quanto il paradiso e' casa dell'
eternita. E percio' dovendo ciascun figliolo d'Adamo, secondo
i suoi portmaenti dopo morte, avere la sua stanza, o nell' uno a
nell'altro attimamente e detto che l'uomo andra' nella casa
dell'eternita'.
ETERNITA' - Dovete
apprendere bene questo vocabolo di eternita', per ponderare da vero
che gran cosa sia il dovere voi abitare nella casa dell'eternita',
cioe' dstare eternamente o nell'altro ottimamente e detto, cioe'
sempre, senza che mai ve ne abbiate a partire. Laonde e' vero
che se dopo morte piombaste nell'inferno, ivi giavereste sempre
sempre, senza sperare di mai partirvene - E se dopo la medesima
morte vi troverete in paradiso, ivi pure sempre soggiornerete, senza
temere di mai lasciarlo - A questi termini vi porta l'
essere immortale che Dio vi ha dato, cioe' a vivere o seco sempre
beato e non mai infelice, o coi demoni sempre dannato e non mai
felice.
Che vuol dire SEMPRE e
MAI, meglio l'intenderete voi pensandovi, che io speigandovelo.
Che direste se tanto
l'eternita' del paradiso, quanto quella dell'inferno dependono da
pochissimo? dal ladare, riverire e servire Iddio in questo
brevissimo tempo che noi viviamo. E pure e' cosi'. Cioe'
dall' attenervi nel vostro vivere, o alle scarse promesse del
demonio, o ai leggeri comandamenti di Dio dipende inevitabilmente
ogni vostro bene o ogni vostro male. Considerate la prima
verita' nel seguente punto.
II
IL DEMONIO promette ai
suoi seguaci qualche poco di bene in questa vita; al quale i meseri
credendo, e secondo le sue istigazioni operando, ai rendono degni
dell' eternita' di peni dell'inferno.
Promette, ho detto, anim
mia, ai suoi seguaci qualch poco di bene. Perche' rare volte
ottiene anche questo poco - il promettere finisce in parole
ringuardati il tempo futuro, il wqquale nella vita dell'uomo e '
inartissimo, l'atternire appartiene al prsente, Ma in questo
come d'prdinario sono delusi i seguaci el demonio! Nibit invenerunt
in maribus suis.
Perocche' il perfido vien
sempre messo nelle sue promesse piguardati il meglio ed il piu'
perche' non puo'. Sono forse in sua mano quelle recchezze,
quei piaceri, e quella vita, delle quali si fa larghe promesse?
No - sono in quelle di Dio e, percio' promette di quello d'altri e
non del suo. Promise che sarebbero Dei "Eritis sicut Dei" e fu
una solenne menzogna. Talche apparisce che le sue promesse sono
fordi degne di chi e' padre della bugia - Ma intanto con
questo promesse quanti inganna!F quanti lo servono! Quanti
precipitano nell' eternita' dell'Inferno! O che poco assai
sono le promesse di diaboliche! O che molto sono le pene dell'
inferno! Andate avanti e descorrete cori'.
Quando alle promsse
corrispondessero i fatti che otterresto alla fin fine? niente piu'
che beni transitori. La durata dei quali se be fosse di mille
anni se dopo ne deve seguire il fuoco infernale ed eterno; ah! dite
e direte bene con San Luigi Consaga: "quie haec ad poenem aeternam?
che proporszione corre tra le delizie e tra le grandezze dell'
universo godute mille anni, con l'eternita'di milioni e milioni de
secoli senza fine e tutti in pene? Tanto e' tenue la proporzione,
che non ve ne ha alcuna. Quid prodest homini, si universum
mindum lucretur, animae vero fallaci speranze che vi da il demonio,
le accetterete? E la crederete grandi cose e tali che per esse
sia bene accettare di penare per tutta l'erernita' nell'inferno?
Ah! che non solo non e' bene ma e' solenne pazzia il pure badarvi.
III
Il Signore poco richiede
da noi imponendoci l'osservanza dei suoi cimmandamenti in quest
vita, con sicurozza di avere a conseguire nell' altra leternita' del
Paradiso. Ah! se vi contorvete sopra di cio'voi mi
scandalizzate, e mostrate di non dapere qual bene vi si offra nel
dirvi eternita' del Paradiso. Ella e' godimento di Dio, e
d'ogni bene, che senza mescolamento de verun male sempre durera' e
mai non manchera'. Ditemi percio'. Che cos'e'
l'osservanza dei cimandamenti per conseguire tanto mercede? Eh
che e' poco e' pochissimo e nulla. "Pro nihilo habuerunt
terram desiderabilem" Ps cv puo' dirsi di tutti i beati nel
cielo. Non vi gravate percio' di quel poco che Iddio da voi
rechiede per quest beatitudine. Aggungete peuttosto quest
ponderasione.
Quando vi abbligaste a
tutte le austerita' dei remiti, a tutte le soggessiosi dei
religiosi, a tutte le macerasioni kei penitenti, a tutti i tormenti
die martiri anco sarebbe poco. Per "quid haec" che cosa hanno
a fare tutte4 queste cose per cosi' breve tempo "ad vitam aeternam
"Tutto e' poco , tutto e' pochissimo, tutto e' nulla. Vedere
Iddio, essere beato della sua stessa beatitudine, contemplarlo
faccia a faccio, sena velo, senzaggh immagine in se stesso, sempre
sitibondi di piu' conosculo e sempre saziati, sempre
dazi e sempre satibondi.
Come dunque vi parono gravi i comandamenti. L'annegazione
delle male voglie. La mortificazione delle male voglie.
La mortificazione delle male voghie. La mortificazione del
vostro corpo, il servisio di un Dio che gle angeli stessi reputano
sono amore? Dal ricordatevi che la promessa fattavi e, la
beatitudine eterna - Si tratta alla fin fine di un servisio che non
dura che questa vita.
Una donzella convertita
dal protestantesimo al cattolicesimo che e'morta or son quatro
settimane spesso diceva "Quante e' buono Gesu' e se lo avessi
amato da sempre o quanto siete fortunati voi che lo avete amato da
sempre - e nella sua malattia quanto tutto sopportava con pazienza
pur di sapere di servire di amare Gesu' (Violetta English)
dunque anche noi serviamo
Dio amore in Gesu', fuggiamo il peccato e ricordiamone che ogni
punizione, ogni mortificazione e' poco quando sappiamo di lavorare
per la salvezza dell'anima propria che consiste nell'eterna
beatitudine.
Casa
Eternita,
Mai sempre
_________________________________
Promesse del demonio
Che non attiene sono di poco valuta promessa di Adamo ed Eva
_________________________________
Richieste del Signore
Promessa del paradiso
eterno
Romiti, religiosi,
penitenti, martri
Vedere Iddio - faccia a
faccia, sazi e Satibondi
Alle Collettiva dell' O.B.M.
"Ibit homo in domum
aetermitatis" - Uno squardo al mondo.
Casa e'detta l'eternita'
a differenza di questo mondo.
Eternita' stare
eternamente in paradiso o nell' inferno.
Sempre e mai' dipendono
da pochissimo.
Dipendono da un momento
_________________________________
Il Demonio
Iddio
un poco
Comandamenti, e promesse
ma e'infedele
Godimento di Dio
ma niete e suo
Ogni bene
e poi fine eterne
Nessun male
La porta e' la Morte
e'certa "statutum ist
himinibus semel mori" Heb IX.
e' fine di tutto il
sensibile recchezza, bellezza, santita', piaceri nascosto nel
silenzio e tenebre dil sepolcro.
e' vicina. Il
Demonio ci fa sperare di vivere lungo come a quel ricco del Vangelo
"in annos pruimos" Luc. XII.
Iddio
Memor isto quoniam mors non tardat. Eccl XIV.
"Qua hora non putatis" Luc XII.
"Stimulus autem mortis peccatum ist" 1 Cor XV
"Estote pavati" Luc XII.
Importanza di parla bene
La piu' bella fra le
grazie.
La piu' importante.
"Quid prodest homini si ... animae vero suae detrimentum
patiatur "MattXV1.
"Kexkixhom bil-hsieb ta' dnubiethom l--imghoddija; izda biex jindmu
minnhom u biex jipkuhom bhal S. Pietru u mhux biex jaktghu jeshem
bhal Giuda mill-hniena t'Alla" Talba.
"Pie Jesu Domine dona eis
requiem"
La Chiesa nella Sua
Liturgia.
Scopo
Cos'e' che stamani per
tempo ci ha protato qui? Cos'e' che ci ha fatto prender parte
in questo devoto pellegrinaggio? Noi siamo qui' vinuti per
pregare te O Gesu' con oiu' fervore a favore della anime pruganti,
"Pie Jesu Domine dona eis requiem".
Esse sono amime sante,
esse sono eredi del regno die cieli nessuno e niente puo' loro
privare di questa eredita' - Esse sono anime adorne di
pazienza (sabar) - Esse sono amime rassegnate, unite
alla vostra santa volonta' - Per quanto a Gesu' tu ti
deporti con loro quale giudice inesorabile (qalil) ed esse
reconoscono di aver meritati i tuoi castighi, purtuttavia ti amano
quel padre il piu' tenero (hanin) "Pie Jesu Domine dona eis
requiem".
Chi sono
Esse sono anime della
nostra famiglia, esse sono amime dei nostri genitori, sono anime dei
nostri fratelli, sono snime die nostri amici, per noi sacerdoti sono
anime dei nostri figli spirituali, sono anime dei nostri penitenti,
a quante volte mentre in vita noi col segno (radda) della croce li
abbiamo sciolti dei loro peccati; i adesso ascoltati o Gesu' pietoso
"Pie Jesu Domine dona eis requiem". Si da loro riposo.
Pena del danno
Per poter comprendere in
qualche modo la prima pena che le amime pruganti soffrano bisogna
rifflettere che la privazione di un bebne e tanto piu' dolorosa
quanot piu' questo bene e' eccellente in se stesso, quanto piu' ha
diritto al bebe stesso, quanto piu' e' ardente la brama di goderlo.
- Ora il bene di cui le amime purganti sono private e' Dio
stesso. Dio, centro i pienezza (mili) di ogni bene. Dio
che essi hanno diritto di possedere pei meriti del Sanque di Gesu'
Cristo - Dio del quale, essendo separate dal corpo,
hanna veduto assai piu' di quando erano ancora in terra.
Percio' esse si slanciano
con tutta forza verso il centro del loro amore, ma ah! quanto
soffrono nel sentire la mano dura (kiefra della giustizia tenerli
indietro) "Pie Jesu Domine dona eis requiem".
I loro lamenti
Si1 O Gesu' senti i loro
lamenti (tnehid) essi col profeta reale David ti vanno dicendo
"Sicut cervus sitivit ad fontes aquarum, ita anima mea desiderat ad
te Deus", "Pie Jesu Domine dona eis requiem" o Gesu'
misericordioso satiateli (haffilhom) questa faciam Dei" quando sara'
mai che io verro' e ti potro' vedere faccia a faccia. Ora con
Giobbe "Miserere mei quoniam prolungates est molatus mens". O
Gesu' ti prenda pieta' di noi che il nostro esilio si sta
prolungando - E noi con loro ti rpetiamo. O Gesu!
misericordioso da loro il riposo. "Pie Jesu Domine dona eis requiem"
"Ubi sunt misericordiae tuae antiquae"
Noi siamo la speranza
delle anime pruganti
F.D. Le anime purganti
nella loro estrema meseria non hanno altre speranza che in noi.
Finche' ci troviamo in questo mondo se ci capita (jekk nekghow) la
miseria recorriamo al lavoro ed il tozzo di pane ci viene dato; se
siamo incapaci al lavoro ricorriamo all'altrui carita' e la
troveremo con noi, se siamo malati preghiamo e ricorriamo a Dio ai
Santi ed in modo o l'altro restiomo consolati. Ma alle anime
purganti tutto manca, nulla hanno di questo, a chi infatti
ricorreranno nei loro patimenti; alla misericordia di Dio, ma il
regno della misericordia e' finito per loro, ed ora non sentono che
la giustisia; che esige da loro il pagamento del loro sentono che la
giustizia; che esige da loro il pagamento del loro debito - A chi
ricorrono ai loro meriti? ma per loro il tempo di meritare e' finito
- A chi ricorrono alle anime che al pari di loro sofforno nel
Purgatiorio? Ma anche essa al pari di loro sono incapaci
- Solo noi possiamo aiutarle e percio' se manca la nostra
carita', alle anime purganti manco tutto. Infatti noi non possiamo
vedere le lore lacirme, esse non ci possono far sentire i loro
lamenti. Perche' oggi quali figli fedeli della Chiesa
ascoltiamo le parole di Giobbe e che la Chiesa mette sulla loro
lingua. Miseremini mei, miseremini mei saltem vos amici mei
- Abbiato misericordia di noi, almeno voi amici nostri.
Ultima
Si, F.D. adesso in
questo momento solenne della celebrazione della messa -
adesso quando Gesu' e' pronto di venire in persona a farci la sua
cara visita - adesso i' il momento - il suo sangue e'
qua' sull' altare e reclama quelle anime purganti come prezzo del
suo preiosissimo sangue. Si1 questo e' il nostro momento a
favore delle amime, il cuore della messa. Santa Monica sul
punto di morire disse a coloro si stavano d'intorno "Non
pensate al mio corpo, fate dello stesso quello che vi piace, ma
ficordatevi di me all'altare del Signore" vuol dire nella messa
durante la messa.
E voi O Gesu' amore
nostro, Dio nostro, versate in abbondanza questo sangue sulle fiamme
del Purgatorio. Voi avete promesso di ascoltare (li tati widen) le
preghiere del vostro popolo. Eccoci dunque dinanzi a voi
prostrate, come ci troviamo raccolti da Hamrun e di C.Curmi; fate
che il vostro cuore si commuova (ticciaqlaq) alla preghiera che
unitamente alla Chiesa e tutti inesieme (dite con me) vi facciamo
"Pie Jesu Domine dona eis requim."
Is-Suffragju ghall-mejtin
Pellegrinaggio tas-Samra
al Camposanto
Nov. 1930
Un fine nobilissimo, D.F.
- vi ha fatto stamani uscire di boun' pra dalle vostre case e
vi ha radunato sotto il manto della Vergine SSma Onorata sotto il
titlol "min tas-Samra" - Un fine catolocissimo ci ha
qua' condotti in questa citta' dei nostri cari morti in devoto
pellegreinaggio.
Se per in istante ci
riunisse per penetrare il nostro sguardo entro quella carcere che
noi conosciamo col mome di purgatorio. Oh! quale vizione si
presenterebbe ai nosti occhi. Le anime separate dal corpo,
perche' ancora non sono sufficientemente purificate dalle macchie
die lora peccati, commessi duurante la loro viat mortale, si
dibattono (jithabtu) ancora tra le feamme tra le pene le piu'
crudeli (l'aktar horox); esse soffrano la privasione (ic-cahda)
della vizione beatifica e questa privazione e percio' si sentono
naturalmente attratte verso il centro dell'amor loro Dio, ma una
mano inesorabile di ferro le tiene avvinte a quel mare di fuoco i di
dolore.
E mentre una tale vizione
travasi ancora sotto ai nostri acchi, parliamo a quste anime,
dirigiamo a loro qusta domanda - E' mai possibile che voi che vi
trovate questo luogo di salvazione, viatato ogni sabato dall Vergine
Santissima, Regina degli angeli, Regina di dutti i Santi, Regina e
madre nostra, Regina a madre di Dio, Mafre di ;misericordia, e' mai
possibile che non avete in mano vostra altro mezzo fuorche' il
patire, per rendervi degni del Regno dei Cieli? - Ed a
questa nostra unanime, e con una sola parola secca, secca, che ci
ferisce (tinfdilna) il cuore, "NIENTE" possiamo noi fare se non il
solo patire, - le pene piu' forti sono qua' il
nostro pane quotidiamo.
Ad una tale risposte non
abbiamo F.D. che confonderci, non abbiamo che addolorarci, anzi al
contrario abbiamo nella nostra chiesa di che consolarci (xi
ifarragna) perche' se quelle anime nula possono fare per se
medesime, molto possiamo fare noi, anche tutto possiamo fare moi in
loro favore. Si! F.D. esiste in seno alla chiesa Cattolica,
esiste un mezzo esiste un mezzo per abbriviare il tempo della pena
delle anime purganti, esiste un mezzo per liberare queste anime da
quesa loro carcere, e questo mozzo Dio, per cosi' dire c'ha tolto
dalle mani. Questo mezzo e' il Suffragio.
Per poterci aiutare l'un
l'altro e' necessareo vivere in societa' (irridu inkunu imxierka
flimkien) ed appunto noi che abbiamo la sorte e la grasia de essere
nati e di vivere in grembo alla chiesa Cattolica, siamo illuminati
dalla stessa dottrina di Gesu' Cristo, abbiamo la stessa fede in
Gesu' Cristo, abbiamo la stessa speranza nei meriti del Sangue di
Gesu' Cristo; e queste stessa fede questa stessa speranza ci
uniscono insieme (ixirkuna flimkien), e tutto insieme nell'attuale
stato di prova formiamo la Chiesa Militante - Per mezzo poi della
Carita', per mezzo dell'Amore di Dio, noi non solo ci troviamo
sempre maggiormente uniti tra di noi, ma siamo anche uniti ai beati
del Cielo, che formano la Chi sa Trionfante, per mezzo della carita'
noi ce troviamo uniti alle amine, che penano nel purgatorio, e che
formano la Chiesa Purgante - E come (Kif) noi siamo al dire di San
Paol "i famigliare di Dio e i concittadini dei santi" cosi' pure
siamo gli amici e fratelli de quelli che trovansi nel Purgatorio.
E come noi otteniamo grazie per l'intercessione dei Santi, cosi' le
anime purganti possono venire soccorse dall'apranostra, dal nostro
suffragio.
Percio', gloria a voi
F.D. - perche' per mezzo di questo pellegrinaggio, per mezzo della
vostra preghiere, per mezzo della vosto suffragio. Ma attenti
adesso qua', qua, sull' altare vi e' il sommo suffragio. Si!
Gesu' Cristo nel Sacramento dell'Eucaristia si mette a nostra
disposizione. Si! in questa nuova vita, in questa nuova forma
di esistenza fra di noi sulla terra, Gesu' Cristo e' siempre pronto
a donarsi a noi; Gesu' Cristo continuamente si immloa pre noi.
Ed e' appunto da questa domazione dobbiamo approfittare a vantaggio
della anime dei; nostri morti.
Gesu' Cristo si dona -
sotto le specie del sacramento infatti Gesu' Cristo viene a noi,
posa sulla nostra lingua, entra nel nostro petto... Non siamo noi
che viviamo ma e' Gesu' Cristo ci trasforma (ibiddilna) in se stesso
- " nei ego mutabor in te, sed tu mutaberis in me" -
Trasformati in Gesu' i meriti del suo sangue sono nostri. Ed
e' in quel momento cosi' caro (ekk ghaziz) F.D. che noi possiamo
presentarci al trono di Dio e riscattare dal carcere del prugatorio
le anime kie nostri morti offrentogli in prezzo lo stesso suo
unigenito. Noinon andiamo piu' a mani vu
ote al trono id Dio, ma
gli affriamo lo stesso suo Figlio, quel, quel Figalio che in un
eccesso di amore si e' donato tutto a noi.
Gesu' Cristo si immola
- Un giorno sulla croce Gesu' Cristo coll'effusione del suo
sangue (bit-tixrid) si e' fatto vittima per nostri peccati e per
quelli di totto il mondo. Nella celebrazione della messa
colla rinnovazione dello stesso sacrificio, il sangue di Gesu' si
metto nuovamente a nostra disposizione e con quel sangue le porte
del cielo si aprono, quando Gesu' scende sull'altare, qaundo il
sangue di Gesu' sta in mano del sacerdote, ed alcune forse mentre la
campana, ci annuziava ancora la presenza di Gesu', son gia' passate
accanto a noi a ringraziare Iddio con noi, e se avessiamo avuto la
sorte di Santa Geltrude forse le avemmo vedute quali stelle luminose
avviarci al paradiso.
Ecco dunque -
F.D. - se e' stato cattoloco il fine del nostro
pellegrinaggio, perche' per lo stesso abbiamo fatto la professione
piu solenne in una delle verita' piu' care che conserva la nostra
chiesa quale e' la comunione dei santi.
Ecco dunque - F.D. che e'
stato nobilissimo il fine che ci qua' portati stamani perche' per
mezzo delle nostre preghiere ma soprattutto per mezzo della
celebrasione della Messa, per mezzo dell'attendenza alla stessa, per
mezzo della nostra comunione sbbiamo versato in abbondanza sulle
anime purganti il nostro suffragio.
Pellegrinaggio al Campo
Santo
Page 1. Gloria a
voi che col pellegrinaggio, colle preghiere siete venuti per
assecondare i voleri della Chiesa.
sante amime sue suddite
trovarsi nel Purgatorio. Solo noi possiamo auitarle.
Colla vostra Comunione,
oh! Che bel favore, colla vostra Communione voi siete venuti per
suffragare l'anima di tanti in purgatorio.
Page 2. Fede
crediamo fermamente all'esigenza di un luogo di apimento ove le
amime dei defunti sono trattenute dalla giustizia de Dio per qualche
debito di pene non ancora soddisfatte.
Vi crediamo presente
nell'Ostia.
"Adauge nobis fidem".
"Page 3. Mentre
Gesu' e' unito a noi ecco il momento.
Gesu' che risuscita
Lazzaro.
Quello stesso Gesu' che
risuscito' Lazzero, verra' fra poco nella Casa dell'anima vostra.
Preghiamolo, per cio' per
le anime vostre piu' care, genitori, fratelli, sorelle, amici.
L'ultimo dell'Anno
Un anno corto. La
vita e' composta da tanti anni corti.
Un anno quanti
camdiamenti - ragazze entrate, ragazze uscite
Un anno e che tesoro di
grazie, messe comunione. La comunione retiro pasquale.
ritiro S. Fcp.
Forse abbiomo revevuto
tanti soccorsi spirituali che basterebbe a santificare una lunga
vita.
Un anno -
quanti abbusi di grazie - quanti difetti, quanti peccati
- oh! anno breve dai nostri difetti quanto ci sembra lungo
- disubbidienza vanita', risposti mancanza di risposti
mancanza di respetto.
Ringraziamo Dio dei suoi
benefici. Onore, lode, e gloria a Dio, per noi pentimento e
propositle buone pel futuro.
Come spesso l'anno, in
virtu' o in peccati. "Videte fratres, quomodo cante ambuletis,
non quasi incipientes, sed ut sapientes, redimentes tempus.
Quanto bebe potevate fare
a non l'avete fatto?
Quel poco bene potevate
fare e non l'avete fatto?
Quel poco bene che avete
fatto come l'avete fatto?
Quanti peccati/
disubbidienza, risposte, gravi disgusti mal esempio.
"Nolo mortem imous, sed
ut convertatur a vis suis, et vivat" Ezec.
"Tempus non est empluis".
Apoc.
"Venit nos quando nemo
potest operari" Joan.
S. Antonio I dannati
darebbero tutti i tesori del mondo se potessero avere unsol momento
per pernite e salvarsi"
Isanti farebbero assai
piu'.
Gratias agamus Dno Deo
nostro
Dignum justum equum,
salutare, semper et aligne cibique.
I. Iddio ci ha dato
un anno di tempo come l'abbiam impiegato. Lensil pottore
grecvo tanto attento nelle sue pitture un cittadino vedendolo gli
rechiede perche' non ti contenti mai della tua pettura. Riposa
"aeternitatem pingo".
II. I benefici di
Dio.
Tu eri David (desse Iddio
per bocca di profeta Matter/Natham. Tu eri misero partorello.
Et egosenza alcun merito per mia bonta' Ego Vinse/unxi te in
regem.
O Signore! Autore
della vita e della morte, o Padre nostro, o Redentore nostro o
Giudice a te salga la nostra preca. Sia essa l'espressione del
nostro pentimento per le nostro colpe. Sia essa l'animo
digratitudine per tanti benefici recevuti durante l'anno.
Uno sguardo indietro
troviamo grasia e benefici.
Come abbiamo corrisposto
con questi benefici.
Se con offese?
Abbiamo sevito Dio.
-facciamo l'esame di
coscienza di tutto l'anno.
S. Paolo -
"Videte fratres, quomodo cante ambulitis, non quasi incipientes, sed
ut sapientes, redimentes tempus.
_________________________________
Quanto bene abbiamo
potuto fare e non fatto comunioni comunioni? Messe? Visite ben
fatte?
Il bene fatto come
l'abbiamo fatto
L'immodestia cresciuta)
_________________________________
S. Luca - Il
padrone che dopo tre anni non trova frutto nell' albero lo toglia e
lo getto al fuoco
_________________________________
S. Agost. Sero te cognavi
sero te amavi.
Primo Giorno
i.
Introduzione
ii.
Fije ultimo
iii.
Fine delle Creature
iv.
Indifferenza
Secondo Giorno
1.
Peccato mortale
2.
Peccaro Veniale
3.
Inferno
4.
Misericordia
Terzo Giorno
1.
Regno di Gesu' Cristo
2.
Nascita di N.S.G.C.
3.
Poverta'
4.
Misteri sulla Croce
Quarto Giorno
Eucaristia.
Orario
Sera precedente
7.00
In Cappella - Introduzione: Vol. 1 Page 4 -
Rosario - Cena - ritiro in camera - tempo libero.
9.15
In Cappella - esame
Ogni Mattina
5.00 Levata
Terzo gno Il Crocifisso vol 1 p. 384
5.15 Meditazione
Secondo gno Sull'Inferno vol 1 p. 85
Primo gno Il fine dell'
uomo
vol 1 p. 21
6.15 Messa
Colazione e tempo libero
8.15 Lettura
spirituale
10.00 Meditazione Primo
gno il peccato punito Vol 1 page 50
Secondo gno Del Regno di Gesu' Cristo -
Gol 1 p.170
Terzo Giorno Dei tre gradi D'umilta'
Vol 1 p.262.
11.00 Riflessione in
vamera e tempo libero
11.45 Esame
12.00 Pranzo e tempo
libero
1.30 Ritiro in camera -
riposo o lettura di un libro
spirituale
3.00 Visita - Via Crucis
- Riforme e considerazione sulla
stessa.
Primo Gno - La Confessione Vol ii p. 98
Secondo Gno - Per bene meditore Vol ii p. 108
Terzo Gno - Regde per ordinarsi ne vitto Vol
ii p.236
4.45 Passeggio all'
aperto sul terrazzo in silenzio e
recita di S. Rosario in privato.
6.00 Meditazione Primo
Gno I peccati proprii Vol 1 p.58
Secondo Gno I due stendardi Vol 1 p.238
Terzo gno L'Amore di Dio Vol 1 p.443
7.00 Riflessione
7.45 Tempo libero
8.45 Rosario - cena -
ritiro in camera - tempo libero
9.15 In Cappella -
esame.
Mattina di Chiusa
Meditazione - Della SS
Eucaristia Vol 1 p. 347
Introduzione Accolini
p.3
Verb iii 7 16
1. Principio e
fondamento. Parte I Ac p. 9.12
Desposizioni per ascoltare con frutto la parola di Dio
Pred.
Catt. p.25
2 Principio e
fondamento. Parte II Ac pag 15a 19
Imped
dell'Indifferenza p. 32
Prefezione religiosa - Pred. Catt. p.28
3 Dei tre
peccati Ac pag. 5) Peccati propri p. 58
Peccati veniali.
5 Inferno dei
sensi Ac. p. 84 Inferno dell'anima Ac. p.80
(,)
Trepidezza Ac p.79
4 Strage che
fadel corpo la morte Ac. p.122
Obbedienza Pred. Catt. 107
7 Nascita di
G.C. Ac p. 208. Venuta al tempio
Ac.
234 Ac 231 (?)
Castita' e Poverta'
8
Dell'imitazione Ac 183
Imitare Gesu' sull croce ac. 284
6
Misericordia di Dio. pred. Catt pag 132 Ac p.148.
vita
esteriore e condotta irriprensibile Pred. Catt. p.
130
Conclusione Brama
dell'amor di Dio Ac. p. 443 "Gloria del Paradiso Ac p.440
Introduzione
Sera precedente
Importanza degli Esercizi
venerdi 19 dicembre
6.00 am
1 Meditazione
Fine dell'uomo
10.00 am
2 "
Fine delle Creature
3.30 am
3 "
Dei castighi del Peccato
6.00 pm
4 "
Il Peccato Veniale
Sabato, 20 dic
1 Meditazione La morte
2 "
Giudizio
3 "
Inferno
4 "
L'Eternita'
Domenica, 21 dic
1 Meditazione Due stendardi
2 "
Incarnazione
3 "
Vita privata di Gesu'
4 "
Vita pubblica di Gesu'
Lunedi, 22 dic
1 Meditazione Il sac.
dell'Eucaristia
2 "
La Passione
3 "
Il Crocifisso
4 "
Dolori di Mria
Martedi, 23 dic
2 Meditazione Il Paradiso
3 "
Amor di Dio
4 "
Il frutto degli
1 "
Resurrezione
Ritiro Spirituale
fatto alle Suore
dell'Istituro Nuzzo Hamrun
Dal 22 al 31 agosto 1921
Lun. 22 ag. I
Introduzione
(Lettura Kempis Lib 1 cap XX)
la Religiosa - Solotudine
(Lettura - La Religiosa - Solitudine pag. 8
cap II. P. 27 cap VII)
Mar 23
Il Fine dell'uomo. Parte I Ac. p. 9 e 12 III Fine delle
creature. Parte II Ac. p. 15 e 19 Imped. dell'indifferenza
p.32. (Lettura p. 71 governo dei sensi esame. si legga
lentamente).
Mar 24 (Lettura pag. 74
grav del peccato mortale).
IV dei tre peccati. Ac.
pag. 50 peccati propri pag. 58
V Dei peccati veniali.
Ac. pag.75
(Lettura. Governo delle
passioni o pag. 116 lentamente)
Giov 25 (Lettura O sopra
la morte pag. 119)
VI Strage che fa del
corpo la morte. Ac p. 122
VII Tiepidezza Ac p 79
Lettura - religiosa
relassata - religiosa fervente martedi pag. 124
Ven 26 (Lettura
Penitenza e mezzi per acquistarlo pag. 136 e 140).
VIII Inferno dei sensi;
pag; 85 dell'anima Ac. p.90 IX Il figlioli proeigo Ac. pag. 148.
(Lettura - Delle speranza
e mezzi per acquistarla p. 92 e 95)
Sab. 27 (Lettura - Sopra
la vocazione religiosa p.298)
X Regno di Gesu' Cristo
XI Nascita di Gesu'
Cristo.
(Lettura - Pastori?
Circoncisione? Magi)
Dom 28 (Lettura -
Fino al 12 anno)
XII Venuta nel tempio
XIII Tre classi di
uomini.
Lun 29 XIV Tre modi e
gradi di umilta,
XV Eucaristia
Mar 30 XVI misteri
avvenuti sulla corce
XVII Contemplazione per
ottenere l'amore di Dio
Primo Giorno
1. Introduzione e
Fine dell'Uomo
2. Fine delle
Creature (AC. p.15) (p. 19) (p 32)
3. Peccato mortale
(p. 70)
Secondo Giorno
I. Peccati Veniali
2. Applicazione dei
sensi alla morte
3. Il Figliol
Prodigo
4.
Terzo Giorno
1. Il Regno di
Gesu' Cristo
2. Il Crocifisso
3. Eucaristia
4. Amore di Dio.
I
Introduzione e fine
II
Orribili danni del Peccato Mortale
III
Dei tre peccati e peccagi propri
IV
Peccati veniali - Tiepidezza
V
Strage che fa sil corpo la morte
VI
Misericordia
VII
Il Crocifisso
VIII
Amore di Dio - Eucaristia
Fine
Quello
Domanda e risposta
Non confonderci perche
abbiamo il mezzo il
Per aiutarci dobbiamo
essere - societa'
Dunque fortunati noi.
I
Introduzione e fine
II
Orribili danni del Peccato Mortale
III
Itre peccati
IV
Che fa del corpo la morte
V
Il figliolo prodigo
VI
Vita di Gesu'
VII
Crocifisso
VIII
Eucaristia e Amore
Introduzione
Fine
Fine delle creature
Il peccato
Dei tre peccati
Morre
misericordia
Vita di Gesu' dal 12 a 30
Eucaristia
Amore di Dio.
Introduzione
"Si scires donum Dei".
Gesu'... stanco dal cammino (dalla Gal ilea e percio' doveva passare
per la Samaria) sedeva cosi cosi' in sulla fontana di Giacobbe.
Venne una donna ad attingere acqua Gesu' le disse Dammi da bene"
(che i suoi discepoli transiti nella citta' a cimprare da mangiare).
Ma la donna samaritano gli dissa: "Come mai' tu essendo Giudeo,
chiedi dda bene a me domma samaritana? "Percioche i Giudei non
trattano coi Samartiani: Gesu' respose e le disse "Se scires
donum Dei," e chi e' quegli che ti dice: Dammi da bene Lei
forse gliene avesti chiesto ed to avrebbe dato dell'acqua viva.
Chi bene di ques'acqua non avra' piu' sete in eterno - Anzi l'acqua
che io gli daro', diverra' in lui fontana di acqua, che zampilla in
eterna vita 1/2 Infatti quest vita siamo
colla fede e speranza e percio' colla realta' de; fatp. Grazia
singolare 1/2 forse l ultima - tempo che noi - sentiremo risorgere.
quanti imperfezioni nel
passato da riparare.
Quanti cose da correggere
nel presente
Quante cose da prevenire
nel futuro
"Qui sanctus est
sanctificatum aduc"
"Sancti estote sicut et
pater vester sanctus est."
Passato le confessiono?
poca o nessun penitenza, dolore? sincerita' di proponimento -
Communioni?
Peccati e Sagramenti
Presente. Occupato
troppo del mondo, quasi vi doaete restare sempre - osio di Dio
dell'anima dell' eternita' - Quali i vostri affetti? La Vostra
opere? passioni sfrenate. Abiti inveterati. Peccati
senza numero.
Futuro Non e' necessario
esser profeta per sapere cio'che l'aspett ta, se andate innanzi
cosi' qualis vita finis ita - Un fiume quanto piu' s'ingrossa tanto
piu' diventa difficile per guardarla.
_________________________________
Fine dell'uomo Homo
creatus est ut Dnum Deus landat etc."
Introd:- Senza principi
non si impara ne una scienza ne un'arte
I Origine - non io - non
i genitori - dunque creato da Dio - dalla ragione - dalla fede
"Creavit Deus hominum".
1. Non per uso o
complimento ma con desiderio di cavarne frutto.
2. Puramente alla
sostanza e non alla foema.
3. Non pe udire
cose nuove ma per udire e rinfrescare la memoria di cose gia' note.
4. Ciascuno lo
prede detto a se e non ad altri.
5. Si parla contro
un difetto non perche' ci e', ma perche' non ci sia.
6. Tale in mente
che e' cibo dell'anima.
Ite et vos in vineam meam
La Parabola del Buon
Padre di Famiglia
che un giono ando' varie
volte sulla piazza a prendere degli operai a lavorare nella sua
vigna.
la votla di buon mattino.
2a verso le nove
3a intorno al messodi
4a presso le ore15
5 verso le 17 (un'ore di
lavoro)
ite et vos in vineam
meam.
Questo e' una figura di
quello che il Signore va facendo con voi in questo istante
oggi anima e' una vigna
del Signore
a togliere l'erba cattiva
- ogni peccato - algberi cattivi - male abitudine - mettervi piante
buone - la virtu'
Eccellenza degli Eservisi
Spiritwali
(Grazia singolare)
(Grazia forse l'ultima)
(tempo che Sio dedica a
noi)
ad alcuno dire
Adam ubi es?
Adelescens tibi dico
surge al
figlio della vedova di Nain.
Festina et salvare
l'angelo a Lot prima dell'incendio di Sodoma
Vis sanus fieri? quello
che disse al paralitico che da 38 anni giocava nel suo letto presso
la probatica piscina
Vade ostinde te Cacerdoti
al lebbroso per che si e' vergonato a confessa i peccati.
Veni sequere me agli
apostolo, al giovane che coleva farsi santo - vieni a caminare
cicino a me - voglio fare di te un pescatroe di uomini - coglio
mandarti in mezzo al mondo per quadagnarmi delle anime.
(tempo dell'anima)
(tempo della fede)
Necessita'
Passato peccati -
niente o poco penitenza
confessioni - come
pentimento?
Comunioni?
Omissioni
Mormorazioni
Scandali
Presente occupato
troppo del mondi quasi ve dobbiam restare sempre.
- Spensierati di Dio -
dell'anima, dell'eternita'
Quali i vostri affetti,
le vost e passioni, le vostre opere.
Futuro incerto,
qualis vita fini ita.
Disposizioni
Generosita' Carta
bianca - non legare le mani al Signore Coraggio - speranza in Dio -
Il demonio fara tutto per scoraggire
Raccoglimento esterno -
interno
Del fine
Dove ero io anti anno fa?
Come sono ventuo al mondo
non io
non io caso
con i genitori
Dunque Dio se - sa uomo
A che mi ha messo nel
mondo?
Introduzione Cir. p.4.
Eccellenza:
Sono una grazia particolare che ci offre Iddio. Sono una
dottrina ispriata dallo Spirito Santo ordinata a farci detestare il
peccato ed ardere d'amore di Dio. "ut homo vincat se ipsum."
"Ut ordinat vitam suam."
Necessita': Passato -
peccati, poca penitensa, difetti di pentimeto.
Presente - Forse
spensierate Dio, dell'anima, dell'eternita'
Futuro - Siete giusto?
Molti migliori di voi si sono perduti. Siete peccatori?
"Qualis vita finis ita".
Disposizione -
Generosita' - Corraggio - Dio verca chi fugge molto piu' accepio
(cic. p 9) (Homo
creatus est us Deus
Fine dell'uomo (Deum Suum
laudet, si reverentiam exhibaeat si que serviat.
Dover ero io tanti anii
fa?
Come sono venuto nel
mondo? non io - non il caso - non i genitore,
Diceva ai suio figli la Madre dei Maccabei non io vi ho dato l'anima
e la vita ne non io che ho messo insiome le vario parti che
cimpoongono il corpo.
Chi duque mi ha messo nel
mondo? Io non penso da uomo ragionevole se non concludo che
Dio mi ha messo nel mondo - Perche' solo Dio puo' pare alcuna cosa
dal nulla. Dalla fede "Cercavit Deus hominem ad imaginem suam.
A che fare mi ha messo
Dio nel mondo?
"In gloriam meam creavi
eum" Isaia.
Si scries donum Dei
Grasia singolare
Grasia fors ultima
Tempo che noi dedichiamo
a Dio
Tempo che Dio dedica a
nio
Tempo dell' anima
Tempo della fede
Passato
peccati
confessione come?
pentimento
ommissione
mormasazioni
scandali
presente
occupati troppo del mondo quasi ve dobbiamo
restare siempre.
Spensierati di Dio, dell' amore, dell'Eternita
Quali i vostri affetti, le vostre passioni, le vostre opere.
Future Incerto -
qualis vita finis ita.
Generosita' - carta bianca - non legare le main al Signore.
S. Fco Saverio ancor secolare.
Coraggio - Speranza - Dio
Il demonio fara' di tutto per scoraggiarvi.
Raccoglimento esterno
Raccoglimento interno.
Grazia singolare Che e'
il ritiro. Forse l'ultimo si scires donum Dei S. Giov. Can.
595 Quotannis spiritualibus exercitus vacent".
Tempo che noi dedichiamo
a Dio
Tempo che Dio dedica a
noi
Tempo dell' Anima
Tempo della fede / la
sentiremo resorgere.
Bisogno che tutti me
abbiamo
presente/ anima fervorosa
futuro/ anima
tiepida
passato/ anima
peccatrice
Disposizione per farlo
bene
Raccoglimetno esterno/
Raccoglimento interno/
Qui custodit es suum
custodit aneman suam
prov.
Generosita'/
famigliarita'/ io vi dico
antipatia proprio
comodo
Coraggio
Fatevi apostoli tra di
voi.
1. Sia lodato Gesu'
Cristo
2. Son peccatore
3. In pace.
Esercizi
Ut homo vincat seipsum
ordinet vitem suam.
Fine dell'uomo
Introd: senza principio
non si impara ne' una scienza ne' un'arte.
I
Origine, non io - non i genitori - dunque creato da Dio - dalla
ragione - e dalla fede.
II
Perche' mi ha messo nel mondo - forse come sasso - bestio - non come
il sole, la terra ed il fuoco - ho un fine - non senza fine.
III
Habetis fructum vestrum in sancti, ficationem - finem vero vitam
aetuanam.
Sacerdote - Breviario,
rosario. reverentioam exhibeat - culto liturgico ie serviat -
Decalogo.
I
"Ibit homo in domo aetunitatis". Eccl.
Casa - albergo
eternita'
sempre, mai
II
Promesse del Demonio promette cio' che non e' suo promesse fallaci -
"non moriemini - eritis sicut Dei"
fossero vere - sono brevi
III
Piccole richieste di Dio coll' osservanza dei comandamenti.
Voi vi aggiungerete gli
abblighi dello stato.
Fine
Questa meditazione si
chiama fondamentale poiche' e' la base di tutti gli esercizi.
I
- L'uomo e' stato creato da Dio ut videam?
- E' stato da Dio vreato per un fine
- 100 anni fa il mondo c'era ed io non ero
Soli gli animali, i
sciecchi, i pazzi non oprano per un fine.
Lo scurtore fa una statua
;non pr collocarla in una stalla ma in uan sala, in una chiesa.
Cosi' l'anima - immagine
di Dio - tutta come l
'angelo non e' creato per
i beni di questa terra, per il piacere, ricchezza, potenza,
mangiare, bere, dormire etc -
Infatti S. Agostino dice
se cosi' fosse che differenza dalle bestie
S. Tom. Nessun bene di
questa terra appaga il nostro desiderio.
Salamone - il piu' che ha
goduto, chiama il piacere "Vanitas vanitatis".
_________________________________
Dunque 'homo creatus est
ut'
laudet - Rosareio,
perghiere, reconscenza
reverentiam Messe,
Comunione.
serviat Comandamenti -
Ubbidienza
_________________________________
L'albero serve al
giardiniere che l'ha piantato oppure non l'ha creato
Se diamo una parte al
mondo, al demonio siamo ladri commettiomo un furtu.
Fine dell'uomo
Introd. Senza
principi non si impara ne una scienza ne un'arte.
I
Origine, non io - non i genitori - dunque creato da Dio - dalla
ragione - e dalla fede.
II
Perche' mi ha messo nel mondo - forse come sasso - bestia - non come
il sole, la terra ed il fuoco - ho un fine - non senza fine.
III
Habetis fructum vestrum in sanctificationem - finem vero vitam
aetuanam.
reverentiam exhibeat -
culto liturgico
serviat - Decalogo.
_________________________________
I
"Ibit homo in domo aetunitatis". Eccl.
Casa - albergo
eternita'
sempre, mai
_________________________________
II
Promesse del Demonio
promette cio' che non e'
suo
promesse fallaci - "non
moriemini - sitis sicut Dei"
fossero vere - sono brevi
_________________________________
III
Piccole richieste di Dio coll' osservanza dei comandamenti.
Voi vi aggiungerete gli
abblighi dello stato.
I
Principio Fondamento
-
100 anni fa il mondo era ed io non ero.
-
Chi mi ha messo nel momdo? non io, non il caso, non i gentiori - La
madre dei Maccabei.
-
Dunque chi? la ragione mi dice che Dio i la Fede "Deus creavit
homine".
_________________________________
II
A che fare mi trovo nel mondo?
-
Non senza fine. Come il gettito di un sasso da un (brutto?)
-
Ogni savio opera per un fine. Iddio la stessa Sapeinza.
-
Dunque certo per un fine.
_________________________________
III
Qual e' questo fine?
"In gloriam meam creavi
eum" Isaia.
"Deus time ut mandata
epis observo.
_________________________________
Dunque creato est homo
Ut Deus laudaber ufficio,
Sosario, [reghira, gratitudine.
ut Deo reverintio
exhibeat messa comunione
ut Deus serviat.
Comandamenti Ubbidienza, regola
L'Albero servi eppure non
l'ha creato il giardiniere.
Il supremo dominio che
Dio ha di me rechiede l'indifferenza
1. Il fine e' di
servire amare Iddio.
2. Non sta a noi di
determinare la maniera si servire a Dio.
3. Perche' e'
illimitato (Vosaio).
4. Amare Iddio con
perfezione e' il servirlo come egli vuole.
Ministero - Ufficio
La Providenza
1. Perche Iddio e'
infinita Sapienza e scienza
2. Perche' Iddio e'
Amore infinito.
3. Perche' Iddio e'
omnipotenza infinita
La divina giustizia
1. Senza
indifferenza si patisce di piu'.
2. Si perde un alto
grado di gloria.
3. Si mette in
pericolo l'eterno salute.
Un ragazzo nelle
Indie risponde al tiranno che gli impone di dargli il rosario "Se il
rosario e'Dio, come lo posso dare al nemico di Dio?"
Cosi' se i miei pensiori
sono di Dio, come darli alla vanita'? Se sono di Dio, come
darmi al demonio? Se sono di Dio come darmi alle creature?
_________________________________
1.
gratitudine - che mi ha creato
Che ha creato me e non gli altri
Che senza mio merito
in un paese cattolico
mi ha prevvisto 'educazione.
2.
Siamo di Dio e non nostri
L'albero ed il giardiniere
Chi si da al mondo, al demonio, ruba.
3.
Se non corrispondiamo al fine siomo inutili
Esercizi
fondamento
Origine
Non pei beni di questo mondo/ Solomone
Vanita'
Dunque per Iddio.
I
E una cosa dolorosa
1. Perche' cosi' richiede la bonta' di Dio.
2. Perche' cosi' richiede il supremo dominio di
Dio.
II
E' cosa utile
1. Beatitudine immensa per l'anima
2. Beatitudine
3. Beatitudine eterna.
III
E' cosa necessaria.
1. Iddio e bonta' e giustizia infinita.
2. Percio ha creato il paradiso e l'inferno
3. Iddio otterra sempre il suo fine.
_________________________________
mondo -
banchetti
natura -
rugiade
per non tormar indietro
Fine delle Creature
I
Per chi le creature, non
per Iddio, non per gli angeli, non pei brutti, ma per l'uomo -
sostentameto, sanita', debloezza, recreazione.
II
Perche Dio ha provveduto
l'uomo di queste cose? non per goderle, sono materiali, transitorie,
ma per conseguire il suo fine.
a) col fargli conoscere
Dio
b) ammirare Iddio
c) manternerci la vita.
Qui si sbaglia chi si da
a godere le creature e dietro ad esse perde il suo cuore.
III
Unde Sequitur - t ntum,
quantum. L'artefice come usa gli strumenti.
Non ci ha da badare se
piace o non piace, inferno, sano viandate.
_________________________________
I
Nostra disposizione verso
le creature - Indifferenza - Indifferenti non nelle cose proibite ma
libere ne nella disposizione della divina providenza.
II
sanita' - infermita'
ricchezza - poverta'
vita lunga - vita corta
_________________________________
III
Desiderare ed eleggere
cio' che piu' ci e' al fine per cui simao stati vreati.
per vivere in pace
abbiamo pochi desideri e questi deretti alla salute eterna.
per essere sicuri siamo
indiffernti fuorche di Dio.
Fine delle creature
Et reliqua ... ut eum
juverit. Unde sequitur, tantum quantum juvent - se retrabere
tantum quantum impediunt.
I
-
Considerare tutte el cose sulla terra.
-
Per chi Iddio le ha create?
-
Per se stesso perche' egli crea tutto per l'eternita'.
-
Non per gli angeli perche' le cose materiali non hanno proporzione
colla loro natua spirituale.
-
Non per gli animali occazionlali perche' sono incapaci di
conoscerlo.
Le ha create pre l'uomo.
"Constituisti eum super opera manuum tuarum".
Per suo sostentamento, per sanita', per sollievo, per
ricreazione.
Che sono queste creature? Ricchezza, onori, agi, delizie.
II
Perche' queste cose
all'uomo?
Non per goderle. Salomone
dopo aver goduto tutto:
"Vanitas vanitatis"
Le cose materiali
- l'anima nostra
transitoria
- l'anima immortale
modo
Fine
Quello che le
Domanda e risposta
Non confonderci perche;
abbiamo il mezzo il
Per aiutarci dommiamo
essere societa'
Dunque fortunati noi.
Fine
Questa meditasione si
chiamo fondamentale poiche' e la base di tutti gli esercizi.
I - L'uomo e'stati creato
da Dio.
- E stato da Dio
creato per un fine
- 100 anni fa il
mondo c'era ed io non ero.
Soli gli animali, i
sciocchi, i pazzi non operano per un fine.
Lo scultore fa una statua
non per collocarla in una stalla ma in uan sala, in una chiesa.
Cosi' l'anima - immagine
di Dio
tutta con se - l'angelo
non e' creato per i beni di questa terra - piacere, ricchezza,
potenza, mangiare - bere - doemice etc.
Infatti S. Agostino dice
se cosi' fosse che differenza dalla Bestia.
S. Tomaso "Nessun bene di
questa terra appaga il nostro desiderio"
Salamone - il piu' che ha
goduto chiama il piacere "Vanitas Vanitatum"
Dunque "homo creatus est
ut laudat - Rosario, preghiere, riconoscenza.
reverentiam - Messa,
Communione
Serviat - Comandamenti -
libbidienz
L'albero serve al
giardiniere che l'ha piantato, eppure non l'ha creato.
Se diamo una parte al
mondo, al demonio, siamo ladre. commettiamo un furtu.
Indifferenza
I
Non nelle cose proibite o
vulute da Dio.
Non nelle disposizioni
della divina providenza.
II
Questa indifferenza e'
necessaria in tutti i casi in cui siamo in liberta' di eleggere.
sanita' - infermita'
ricchessa - poverta'
vita lunga - vita corta
Motivi dell' indifferenza
I
Il dominio di Dio - a Lui
appartiene di determinare il modo di servirlo - in quello stato che
vuole, in quell'ufficio, in quella carica che vuolo
Dio e' il padrone e noi
servi sapienza, amore, omnipotenza
II
La Provvidenza di Dio
rechiede di me un amore indifferente
Dio e' sapienza infinita.
E amore infinito
E' potenza infinita -
niente e nessuno puo' opporsi a Dio se non te stesso anima mia se
non ti mantieni indifferente (rassegnata).
III
La giustizia Chi si
allontana da un male s'imbatte in un altro.
Impedimeti
dell'Indifferenza
1. La fantasia coi
sensi - attenti alle letture, alle conversazioni - nel trattare col
prossimo - sesso diverso.
2. L'intelletto coi
Falsi dettami. trova sofismo ragioni apparenti per scusare il
male.
3. Il cuore coi
suoi appetiti. L'anima aggravata da questo corpo che cerca
sempre il suo comodo.
Tiepidezza
Segni della T.
a) Ha in onore solo il
peccato mortale.
E'
negligenti negli Esercizi di Pieta'
b) Nella operazioni
quotidiane non ha ordine, non bada alla purita' l'intenzione.
Si contenta di una mediocre pieta'.
Trascura la pratica della
virtu'.
c) Con falsi principi
soffoca i rimorsi. Segretamente nutrisce l'invidia, superbia.
Mantiene familiarita' Eccita litigi.
d) Lascia vivere in pace
l'amore proprio.
Nemico del travaglio del
sacrificio. Si procura comodita' delicatezze.
Se vi soni questi segni
siete tiepidi. Noi siete il campo dell'uomo pigro. La
vigna dell'uomo stolto. L'albero di fichi infruttuosa coperto
d'inutili foglie. Voi siete quella terra inorata dalla pioggia
delle divine grazie che non produce che spine in cui sovrasta la
maledizione divina.
Pericoli
1.
Di cadere nell'abbisso del peccato mortale.
Se si apressero le porte
del Purgatorio e quelle dell'inferno. Qui apervit modice
paulatum decidet."
2. Nell'essere
regettato dal cuore divino. Apoc. "Quia tepidus es
incipiam te vomere."
Ma chi Colui che viene a
cercare i peccatori. Iddio preferisce in qualche modo lo stato
di peccato alla tiepidezza. "Utinam frigidus esset."
Rimedi - sono difficili
a) Perche' l'anima
tiepida non si persuade dello stato suo - esse fa esercizi di pieta'
- esse languidamenti esercita una virtu' apparente.
b) Ha talmente mal
disposto lo stomaco che anche le medicine sono nocive. S.
Bernardo secolari - religioso, Missione un crocifisso - viso
moribondi.
c) Una grasia
singolare e forte del Signore. Ma anche questo e difficile
perche' e' tutta esteriore e non ha vita interna - il bene che fa lo
fa male.
Meditazione Esame -
lettura - Raccogliamento.
Dice S. Gregorio -
l'anima dell'uomo tiepido e'simile al campo dell' uomo pigro come
descritto nel libro dei Prov. Cap XXIV tutto pieno di ortichi e
spine e le mura in rovina - esso infatti cade nella tiepidezza
perche' trascuradi coltivare l'anima sua.
Gli presento' delle
pietre
Non de solo pane vivat
per mutarle in pane
homo sed onme verbo quod
(vanita')
procedit a facie Dei.
Lo porto' sul tempio
Non tentati Dominum
incitandolo a saltare
Deum tuum,
Lo posto' su un monte
Vade retor Satana Dominum
promettendogli tutti i
Deum tuum servies, adorabis
regni (ambisione,
cupidigia)
UTILITA'
Il Signore prova la
nostra fedelta'
Per farci meritare
Per non attacarci alla
cia del pellegrinaggio
Per non attaccarci alla
cia del pelligrinaggio
Per liverarci doa
purgatorio
Ci umiliamo
RIMEDII
Orazione e veglie
Vigilate e orate.
Ut non interreretis in tentationem
Attenti alla passione
predominate
Non stare oziosi
Principii
Manifestarle al
Confessore.
Orribili danni del
Peccato Mortale
"Peccavi quod mihi
accidit triste" Eccli V.4
I Rede l'anima deforme,
schicora
a)
Toglie la simmetria dell'anima
Figurarci un volta cogli occhi ecc, fuori del sito.
b) La priva
della grazia santificante
- come il cadavere senza anima, in relazione a noi
- cosi' l'anima senza grazia in relazione a Dio.
Che diremo se per lun
P.M. si deverrebe neri e sformati e visibilmente mostri?
Saremo lenti a commetteri - selleciti ad emendarci - Deformati del
corpo visibile agli uomini - quella dell' anima visiblie a Dio.
II
Negli occhi di Dio
l'anima in peccato diviene piu' abietta di ogni verme - Esempio la
vipra che ferita mortalmente se contarce snza muoverci a pieta'.
Cosi' l'anima dannata pel P.M. toglie l'amicizia di Dio/Homo vero in
Loco triste esset.
III
Il P.M. toglie l'amicizia
di Dio se la privazione della corride relazione di un sovrano e'
bastata a privarla vita. - Filippo II re di Spagna, fece
un'osservazzione ad un suo Ammiraglio (Alvaro Bassano) e questi
s'ammalo e mori' - non dichiarato nemico ne l'odiava.
IV Prive l'Anime
del diritto al regno dil cieli
Non si perde un traffico,
un patrimonio, un principato, ma un regno celeste "Nolite errare
neque cornicarii neque idelis servientis possidebunt regnum Dei". S.
Paolo
V Reo del
inferno in pericolo di cadervi -
Figuratevi un uomo
pendente da uno spago sopra una fossa piena di solandre e serpenti,
che aspettano la preda - Cose' l'anima in P.M.
VI Anticipa
all'anima l'inferno - la priva della pace, la riempie di remorsi,
terrori,
Conclusione quando la
sensualita' racordati vi di suggerisce il peccato questi
occi S. Ciopriano - la donna vanitosa immodesta e' percio' micidiale
e ' veleno delle anime.
Ne disceris
"Peccavi et quid mihi
accedet triste" Ecclesiastico. Gli uomini cosi' sovente
si fanno anima pr peccare piu' liberamente - perche' le loro
iniquita' non sono immediatamente punite. - Vale a dire
perche' Dio e' paziente ed aspetta - non perche Egli non possa
punire - non perche' luogo al ravvedimento e alla penitenza.
Ma attenti dice S. Paolo
n.p. che il peccatore che abusa della pazienza di Dio accumula un
tesoro, non di amore, ma di via pel giorno del giudizio.
Geremia VIII "Attenti et
auscultavi ... nullus wst qui agat poenitentiam super peccato suo".
Se andiamo per tutto il mondo troviamo molti a piangere pei propri
peccati - miseria, fame perdita di denaro, gravi dolori, perdita dil
padre, madre, figlio, amico, una lite, bocciato in esame,
calunniato, condannato ingiudtamente.
1. deforme agli
occhi di Dio
2. abbietto agli
occhi di Dio
3. nemico di Dio
4. una causa
un
gioco
si perde il diritto
un
negozio
al regno dei cieli
un
affare
5. Reo dell'inferno
S. Paolo "Umiliavit semet
ipsum factus abediens usque ad mortem".
I
Non trasgredire i
Comandamenti per tutto il mondo.
1. E' necessario
alla salute
2. E' il frutto
della 1 settimana
3. alcune volte
e'morte eroica - I Martiti Magorem hauc dilectionem nemo....
(1)
4. Mezzo per
conservare
1. Massimi eterni
2. Castighi del peccato
3. fuga dell'occasione
II
Non fare peccato veniale
pr tutto il bene del mondo.
1
Meno considerazione reccolti del mondo
2
Malizia del peccato veniale
3
Grande cura delle cose piccole
III
Chi elegge la poverta', i
disprezzi, umilta' per Cristo.
Gesu' mi propone i mali
ed i beni
Un Figlio amatissimo di
un padre
1
Suppone il 2 grado
S. Paolo "Stigmate Dnjc in corpore
2
grande stima ed amore
3
Produce una grande somigliansa
S.Paolo "Stigmate DNJC in corpore
4
E' il porto sommo della perfesione Cristiana
5
Grazia singolare - viene desunto
6
Considerare la sembianza
- e' esempio dei Santi
"Est fidelis usque ad
mortem et dabit tibi coronam vitae" Apoc 2:10
Secondo tutte le leggi, i
delitii reiterati sono simpre stimati piu' gravi e piu' difficili a
pedonarci e meriteroli di maggiori pene. Consideriamo il fatto
di un perdonato che torna ad inguriare, insultare, offendere e
tradire.
Quello che succede nelle
malatie del corpo succede per consento nelle malattie dell'Anima.
- Le malatice di ricadimento sono peggiori e di piu' difficile cura
cosi nelle spirituali. - Leggiamo in San Matteo che
quando lo spirito immondo e' uscito da un anima convertita a Dio, ne
esce con rabbia e torna, con altri sette.
S.Paolo ad Tim. "non
coronabitur nisi cui legitime certaverit".
a) Amarsi contro i
nemici (frequenza di Sacramenti)
Fede "in icta verbi"
"memorare novissima"
"Vivia tanquam fur"
b) Residtere quando
ci attacano - mondo
demonio
carne
c) Ritirarsi quando
il bisogno e la prudenza lo richiedono (fuga dell'occasione)
Confessione - Esorcismi.
richiesto il demonio di dire quale sua l'arma piu' potente che la
Chiesa per superarlo - rispose la confessione.
Orazione -
Orate, sine intercessione orate
Pulsate ad aperietur vobis
Petite et accipietis.
Non possiamo servire due
padroni
O Dio o il Demonio
O Dio o le nostre
passioni
S. Gerolamo e gli
Ebioniti:- erono una setta di eretici i quali non volendo lasciare
la legge ebraica e volendo essere Cristiani, finirono col non essere
ne Giudei ne' Cristiani
Quindi e' richiesti
unamagnanima risoluzione - Missam Corpi
Il Demonio sussurra
all'orecchio che ci e' tempo per servire Dio.
Dio dice nell'Eccl
"Memento Creationi tui in diebus inventutis tuae."
Job - "Bonum est viro cum
portaverint jugum a juventute sua"
L'incertezza di diventare
Vecchi
La maggior parte che
miete la morte sono piccoli.
Poche arrivano alla
vecchiaia.
Quando anche tutti i
giovani divenissere vecchi, sara' loro facile sradicare le passioni
assecondate per la vita
S. Doroteo nel foreste
coi suoi discepoli
con una solo mano presto
con facilita
con una solo mano con
difficolta.
Cosa diresti di uno che
vi occre u cassestro di limoni ed arancie spremute
Eppure cosi farebbe quel
giovane che lascia l'osservanza dei comandamenti alla vecchiaia.
S Alfonso dice io ho
lasciato il mondo a 26 anni ma beato colui che lo lasciera' prima.
In sostanza evitare il
peccato.
Non est pave impiis
(Isaia)
"Jaqum meum suave est et
onus mei levi". Gesu' C. nel Vangelo.
S. Agostino "Quanta
dolcessa, qual piacere non sento nell' aver rinunciato ai vani
piaceri del mondo".
Che fare colle mie male
inclinasioni
"Omnis possum in es qui
nos conforta" S. Paolo.
-
Rallegrarsi voi ragazza per la grande grazia.
-
Mi rattrista in pensiero e perche' questo non avvanza di voi vi
daro' dei mezzi.
-
La grazia e' una perla preziosa e' un tesoro piu' bello della luna,
piu' vaga delle stille, piu' sorprendente del sole -
Un peccatore .. esce
convertito adorno della grazia appena si distingueva dall'angelo.
-
che brutta cosa sorella il cadere in peccato.
perderemo la bellezza.
I santi si lasciavano
tormentare, ammazzare per non commettere un peccato.
S. Tea Romana svenne e
cadde a terra perche' passava in canto dei peccatori.
S. Filippo - si
attorciava il naso in simil caso
Se cade sotto i nostri
occhi un serpente
S. Caterina volle
camminare su carboni tutta la vita e non vedere piu' il demonio,
Lucifero.
Fuggite i cattivi
compagni
Si conoscono della opere.
Il fatto del Catechismo.
Di un giovane che ando'
solo a festa.
Fare la Comunione spesso
od anche quatidiana
Devozione alla Madonna
Il fatto di due giovani
studenti raccontato da Sant' Alfonso de Liguori nel Belgio.
Rovina del tempo
Gli interpreti di questa
abominazione della desolazione riconoscono il peccato mortale.
Che cosa diremo se invece
di Gesu' in Sacramento metterebbero un idolo dei tempi pagani - Noi
siamo tempio di Dio "Templum Dei wstis vos". Cor.
Lo stesso succede sol
peccato togliamo Dio e vi mettiamo il Demonio.
Se si vedesse l'interno
il peccatore allora capicebbe dice il P. Segneri, perche' viene
chiamato vipero, cane, porco.
"Vos ex pantre diabolo,
estis" Giov. un demoni figura di un animale.
Ammonizione.
Mezzo per fuggire il
paccato, fuggire l'occasione.
chi nella Giudea fugga
sui monti.
chi fouri di casa non vi
entri
chi nei campi non vada a
prender la veste.
S. Agostino ci assicura
che non questo parlare G.S. non intende altro che la fuga
dell'occasione.
L'occasione per i piccoli
e' la male compagnia.
Esempio del ragazzo che
va alla festa - Boudrand che dopo il primo peccato cadde morto.
Non differire la
conversione. "qui convertuntur ad vesperaz famen patientur ut canes"
Psalm 58
"quaeretis me ac non
invenietis in peccato vostro moriemini" Cap8.
"Qualis vita finis ita"
S. Girolamo da cento
appena uno da 100,000 si salva.
S. Dionisio chi vive
ostinato muore ostinato.
S. Vincenzo Ferreri un
miracolo piu' grande che si salva un malvivente, che suscitare i
morti.
Di uno che visse a suo
talento contento id saper dire in punto di morte tre giaculatorie.
Sapete infatti che cosa ha detto "Rapiat omnia Demon"
Un sacerdote affaticato
con un moribondo, "Il pane e'duro e il coltello non taglia".
Ecclesiaste "Cor durum
male habebit in universum"
Buona educasione, buona
vita, buona morte.
Dei tre peccati
Introd. Difetto
pridominante
I
Il fatto chi castiga? Chi sono i colpevoli?
colpa? pena? modo?
II
Chi castiga? I colpevoli? la colpa? pena?
come? per mancanza
di indifferenza.
III
Chi castiga? Dio
Colpevole? un'anima
innocente per tempo
Colpa? un peccato solo.
pena? un inferno eterno.
I
processo dei peccati
II
bruttezza dei peccati
III
Chi son io che ho peccato
IV
Chi e' Dio che ho offeso
Dei tre peccati
Introd. "Difetto
predominante".
I
Peccato degli Angeli - Il
fatto - ciscostanze del fatto - giusto, santo misericordioso
chi castiga? - chi sono i
colpevoli? quale la colpa?
prime creature, principi,
spiriti
quale lapena, in che
modo? E noi ed io?
II
Peccato di Adamo ed Eva.
- Adamo, adorno di grazio, sapienza, e giustizia originale.
- nel paradiso terrestre, per l'eternita' beata - dopo un tempo di
servizio
(labero). - Il serpenti,
infuce Eva, ed Eva Adamo.
-Pena li caccia dal
paradiso, condanna a miserie, morte, vita di guai e di penitenza -
Chi e' che castiga? -
giusto, misericordioso, speinte, santo.
I colpevoli?
la colpa?
Un peccato solo
La pena?
Cacciati dal paradiso
Spoglio della giustizia originale.
Mali dell'anima e del corpo
stenti, dolori, infermenta' e dolore. morte.
Ignoranza - ribellione appetito alla ragione.
ripugnanza al bene, inclinazione al male.
Non solo ad Adamo ed Eva ma a tutti i posteri.
Come?
Ambendo di sapere piu' del bisogno, e contro ordinazione di Dio
Essi ed io?
III
Il peccato di un'anima
dannato per quello solo. Colpevole? Colpa? Pena? Iddio e
padrone, dell'uomo ed ha infinito dovere di obbidire.
Chi pecca impugna questo
diritto, calperta le legge disprezza la padronanza, e quanto in se
di sconosce Iddio. amore e pena.
I
Processo dei peccati. tempo, luogo, compagni, uffici,
fanciullezza (tfulia) gioventu' - adoliscenza - virilita'
II
Bruttezza dei peccati
"qui facit peccatum
servus est peccati". S Giov.
III
Chi ciete voi che aveti peccato?
tutte le creature innanzi
a Dio. "quali non sunt Isaia.
Come mai gli angeli, i
santi, le creature, i demoni mi hanno sapportate?
perche' oltre all'essere
guisto a anche misericordioso?
I Rende
l'anima schifosa
1. Per la bruttezza
dell'atto peccaminoso
2. Fa uscire la
grazia
3. Se se deformasse
il corpo
II Toglie la
degnita' della grazia divina
1. Scendiamo
all'inferno Iddio non si muove
2 Vipera
III Toglie l'amicizia di
Dio
Comunica le forze e le
ricchezze
L'amicizia di un monarca
tereno
Il fatto del Marchese
Alvaro Bassano
Ammiraglio di Filippo II
re di Spagna.
IV Priva l'anima
del diritto al regno dei cieli
lite perduta - nave
affondata perdita al gioco
Qual fine e' questa?
V Vi fa rei
dell' Inferno
Uomo appeso da uno spago
sottile su di un precipizio pieno di serpi.
VI Anticipa
l'inferno della morte.
pietanza avvelenata
"A paenis infermi libera
nos Domine"
- si narra di uno
scolaro apparso sl suo maestro -
goccia di sudare di un
dannato
- Se una goccia
dunque - lo Spir. Santo "Descendamus - viventes S. Bernardo "ne
discend: morientes"
-Il fuoco brucia
continuamente
-Nel fuoco non una parte
ma tutto il corpo.
Il nostro fuoco in
paragone e' un ombra
Il nostro fuoco e'
potente quanto piu' quello dell'Inferno?
Poveri noi, povera quelle
regazze cosi' delicata.
- I dannati soffrono non
un dolore, ma insieme ogni sorte di dolore, pene e tormenti - Il
ricco epulone.
Ad Abramo "crucior in hac
flamma, in hunc locum tormentorum" plurale.
- Tormentati della cista
- topo - lucertola - S. Francesca Romana, in una fornace - S.
Carter. da Siena - camminare nella bresca tutta la vita.
Udito catene, battiture,
pianti, lamenti, urli, bestemmie.
Odorato fetore, puzza -
se un sol cadavere che sara' di migliaia.
Gusto sete, fame - se non
possiamo.
Come non abborrire il
peccato?
-Si patisce la privazione
della vista di Dio
-E' pena piu' sensibile,
piu' atroce, piu' tormentosa.
-Assalonne initmato da
suo padre il Re David preferi la morte.
-Filippo II re di Spagna
ad un suo cavaliere? mori'.
-che sara' dunque quando
Iddio priva l'anima dalla sua vista.
"A poenis infernis libera
nos Domine"
Il fuoco brucia
continuamente.
Nel fuoco non va parte ma
tutti quanti, tutto il corpo.
Il nosrtro fuoco si
paragona, e' un'ombra.
Il nostro fouco e'
potente, quanto piu' quello dell'Inferno.
Poveri noi, povera quella
ragazza cosi' delicata.
I dannati soffrono non
una specie ma ogni sorta di dolori, pene, e tormenti - Il ricco ad
Abramo "Crucior in hac flamma in hunc locum tomentorum." plurale.
Inferno di sensi
Vedere lougo
di fuoco - anime chiuse in corpi di fuoco
- aspetto dei dannati - loro attegiamenti - furiori.
- mostruose sembianze dei demoni - non piu' tentatore ma cornefici -
Riflessione chi pecca qui' va a finire - Non potete guardare un
morto qui' va a finire - Non potete guardare un morto ed ore a
guardare l'inferno, dannati demoni - Il primo passo verso l'inferno
lo fanno gli occhi.
Udire
Se in una casa che va a fuoco tanto si grida che sara' all'Inferno,
grida, pianti, bestemmie - Se piange l'inferno alla vista del
chirurgo cogli strumenti che sara' dei dannati colpiti dai demoni -
Improperii verso i complici - maledizioni dei piaceri, delle
vanita', bestemmie dalla gola - Dove e' il riso - Ad alcuni da
fastidio una campana, cane abbaia, una zanzara, un bambino che
piange.
Odorato
fumo - zolfo, puzza - luogo chiuso senza aria - Icorpi dei dannati
peggio dei cadaveri - e starvici per sempre - Riflettere - non si
sopporta - l'aria di un'ospedale - Si
cercano odori - essenze - etc.
Gustare
- amore - valeno - lacrime - sete - veleno dei sepenti,
fiele, pece - Zolfo fame Riflettete la gola a chi puo' condurre. I
santi soggigavano la
gola con astinenze, degiuni.
Toccare
- il fuoco - il dannato come un pesce nell' acqua cosi' nel fuoco -
tutti i dolori di malettie e di tormenti - Se n peccato o penitenza
o inferno -
Pensate, riflettete - risolvete per non cader nell'inferno
Ho perduto Dio
mio creator.
salvatore
mio ultimo fine
la stessa bonta'
la stessa bellezza
la stessa generosita'.
mia felicita'
la stessa bellezza
la stessa generosita'
Un Dio buono
misericordioso
padre
Ho perduto Dio
per mia colpa
una piccola soddisfacione
un piacere momentaneo
poteva salvarci con tanto
poco
quanti mezzi ho
disprezzato.
quante grazie - lumi -
buoni
desideri, rimorsi -
parenti
christiani - buon
educazione.
Ho perduto Iddio
per sempre
mai' vedere Iddio
mai' il paradiso
mai' i meie amici beati
Padre - ma Dio giudice
giusto.
Che fa del corpo la morte
Il corpo cadavere - S.
pecca a causa del corpo che cosa e' questo corpo?
Considerarlo appena morto
Pochi giorni dopo la
morte (Corruzione)
( G.C. NO )
(naso, orecchie, labbra,
cappelli, ente, fori degli occhi, vermi.
Esempi - Daniele per
togliere dell'inganno i Babilonesi
"Ecce quem colibatis"
Cosi' anche S. Efrem.
la voce noi fummo come
voi
- Mors non tardat Ecc l -
tempus breve S. Paolo
Avarizia
Poverta'
Il corpo scheletro
attacco disordinato alla
forb
Che vi resta? risponde la
morte ossa lingua, cervello, cuaore si nomina
i peccati
Giezabele?
S. Alfonso - Scheletro -
Alessandre Magno.
Un religioso scheletro -
copri con cose che si ambiscono
ultima moda.
Il corpo polvere
umilta'
L'uomo viene formato
dalla polvere per tenersi umile.
E' certa - increduli -
non forse - libro battezzati.
E' fine di tutto il
sensibile - Averi - Corpo - beni - ombre E' vicina - il demonio -
Iddio ci avvisa - Estote partati.
Vedere - Faccia - parenti
- sacerdore#Udire - Parenti - morribondo - sacerdore
Odorare - Aria - Medicine
- tetto
gustare - entrare nel
cuore del moribondo separazione - eternita' - tovvare - capelli -
foronte - mani.
Cadavere - morte ma
putrefacione
Scheletro
Polvere.
Applicazione dei Sensi
alla Morte P. 116
Vedere Camera al quanto
oscura - Sul letto moribonda una giovane - essa aveva seguito il
mondo servito il demonio ma pentite. Contrasto tra bianchezza
nitidezza del letto col suo volto - lista sprofondata - capelli -
front - occhi, naso, guancia, bocca. Il petto come mantice
tremito il capo a piedi. I parenti aspettano la catastrofe -
La madre la compange Il Sacerdote.
Rifless Che
spettaclo diverso di poco fa per le cie, pei teatri, per balli.
Udire
Sospiri della madre e dei parenti - Ma che l'avrebbe detto? Ma
ma ma Gesu' l'ha detto "estate parati" "que ora non putatis".
- altri parlano di cassa,
di sepoltura - Il Sacerdote
"Proficiscere de hoc
mundo" - La moribonda e' muta - rantola di quando un genito.
Rifless - E' poco fa
parole superbe mormorarione, minaccie - invettive - collera ed ora
muta per sempre.
Odorare
La stanza aria corrotta - pensa di medicine il Fiato cadaverico - ci
vuole la carita' dil sacerdote cattolico per sopportarlo. Chi
conosce il bisogno di quell'anima in quel frangente.
Rifless - dove le terre,
sapone, sembrava volersi inbalsamare vio, ed ore?
gustare Intrate nel cuore
della moribonda "O mors quam amara memoria tua" Ecce memoria -
vederla venire - sentirla venuta - esser moribonda "Solum Mihi
Superat Sepulchrum" (Job) - Separazione da ogni persona -
spavento di andare all'eternita'.
La bocca arsa - lingua
arida - bocca tutto piaghe - la gola corrosa - Medicine amare.
Rifless: quante
recarcatezz e nell'accarezzare il palato.
Toccare
i capelli molti di sudore - fronte golida - Il polso intermettente
indica lo sato el cuore - le braccia sembrano di piomo - l'ultimo
erspiro e chiuderete gli occhi e la bocca - e internerite a
incrociarla le dita - per inserirvi il crocifisso o il rosario.
Ecco l'idole del mondo un
cadavere.
Quello che abbiam
considerato puo' essere di noi e forse non lontano
Come desideriamo di
trovarci al punto della morte?
dunque cerchiamo di
vivere cosi' - "Qualis vita finis ite".
- la morte come guerra
col peccato di Adamo
- Un giovane passa
innanzi alla Chiesa.
Adamo 930
disse "che gioia vivere"
Malalal 9 5
se poi ci ha da morire?
Jarid 972
Dunque
Matusala 969
Statutum est - sentenza
irrevocabile
sentenza
verita' che non ha bisogno di prova
corpo - vesti
non ci e' residenza che basti
fuoco/acqua/ferro/eserati
li spoglia di tutto
E' un affare della massima conseguenza - se
entra nell'eternita'
Si muore una volta percio e' un affare pericoloso.
E' un afare
S. Agost - S. Ilarione - S. Gerolam S.M. Maddalena die Pazzi
E' un affare irreparabile
lavoro - lezione - semel - semper
La M. incerta dunque
prepararci presto
- Dunque pensiamo
seriamente
- Come il generale in
tempo di guerra
- Come quando noi
aspettiamo qualche personaggio Vescovo, Governatore
La M. incerta dunque
tutta la vita una preparazion
preparati ad ogni ora
non si prepara
Ci prepariamo
Chi sta in peccato
mortale
l'anima in
- col dare il couore a Dio
Odio ne cuore
Invidia
- abbandono delle occasioni
Vendetta
Occasione del peccato
- Imitare Cristo
Oziosa vita
- domare le passioni
lontano dalla Chiesa
- vincere le tentazioni
lontano dalla Parola di
Dio
- mortificati
- penitenza
lontano dai Sacramenti
- timore di Dio
1.
E' certo che abbiamo a morire
Si muore una sola volta.
2.
Incerto - il luogo
tempo
modo/confermati in grazia di Dio.
3.
Qualis vita finis ita.
Della Morte
"Per unum hominem
peccatum in hunc mundum, et per peccatum mors." Rom 5.12
Oh che gran punto, che
gran pensiero e' questo, che sbalordisce la mente di ogni uomo piu'
di qualunque altro novissimo poiche' tutti gli altri novissimi, il
giudizio l'inferno, il paradis li crediamo per fede, ma non li
vediamo laddove la morte la vediamo tuttodi' coi nostri proprii
occhi - Onde e' che un vivi pensiero della morte opera continua
convrersioni e mutazioni di vita, e reimpe tuttidi' i chiostri ed i
romitaggi d'ogni sorte di persone, che riflettendo alla brevita'
della vita, ed alla vantia' delle cose terrrne, danno il tempo al
mondo per meglio desporsi ed una buona morte. "Mors in nobis
operatur"
(2 Cor 4.12)
Il famoso
GirardoDomenicano nel leggere il capo V del Genesi di quei primi
uomini che abitarono il mondo trova
Adamo 930 anni
qui chiude il libro e tutto meditabondo -
Enos 905 anni et
mortum
ma dunque la vita anche di secoli finira,
Seth
912 anni est
Ma cosa e' di loro? che cosa sara di me e resolve di
Matusale 969 anni
lasciare il mondo e farsi religioso
D. Giorgio Bugeia texhio,
bara, . -----
Il corpo cadavere Job VII
"Induta est caro mea putredine".
quando ? forse presto -
mors non tardet - Eccl. - estate parati - breve est tempo. S.P.
"Ecce quam celebratis
(Daniele XIV 26) Il dragone adorato dai Babilonesi.
Il corpo scheletro omnes
avaritiae student"
Gesu`
"Qui volunt divites
fieri" incidunt in tentationem et in laquem diaboli". S. Paolo
Tim VI 9
Il corpo polvere "Pulvis
es et in pulvere revertis"
Vocale e mentale
II
Il Rosario e' preghiera a Maria. Ci acquista la sua
intercessione - La potenza di Maria in nostro favore e'immensa
Tanto piu' che essa ci ama.
La Chiesa ha dato tanti
vantaggi -
Chi puo' misurare quente
vittorie sul peccato.
Uno dei favori spirituali
sono le numerose indulgenze che si possono applicare alle
anime dei defunti.
Chi sono?
persone come noi - cristiani - conoscenti - amici - famiglia - anime
sante.
Dove sono?
Che cosa fanno? Soffiono,
piangono, si purificano, aggiustano la veste della grazia.
Fino a quando? Ce lo dice
S. Matteo "non uscirai fino a tanto che non avrai pagato il tuo
detitto - Ricordiamoci tutti i peccati di 1 giorno, di 1a settimana.
Possiamo nio aiutarli
Nella messa c'e' il
momento dei defunti.
Dobbiamo aiutarli
come possiamo aiutarli?
Tutte le opere buone - la mortificazione - le indulgenze.
La Messa preghiera di
Dio.
Il Figliol Prodigo
S. Luca XV
I
Pater, da inihi portionem
substantiae quae me contingit.
a) Spontatezza/in
regionem longuiquas
b) Raffigurare nel
giovane l'anima in peccato
- Abbandonato nel giovane
l'anima in peccato
- Perduta la stima
- Diventuta oggetto
dell'odio id Dio
- Perduta la sua
protesione
- Vi siete circondata di
nemici
- Deturpato l'immatgine
di Dio:
sapienza, bonta',
omnipotenza, felicita'
- Perduto il diritto al
cielo
- Il vostro nome
cancellato dal catalogo
- Le opere buone coperte
di un velo
Confusione -
Rammarico - Pentimento
II
Ad quid? Volle la
sua porzione.
"Dissipavit substantiam
suam vivendo luxuriose".
Colla vostra libera
volenta' vi assomigliavate agli angeli, anzi a Dio stesso.
sapienza
L'anima portava l'immagine di Dio
Intelletto
Il corpo membro di G.C.
Cunsil
Tempio dell Spirito Santo
Karita'
Gherf
Pieta
Biza' t'Alla
III
Coepit egere
Ut pasceret percos
Questo per lo star meglio
che dal padre
L'anima in peccato oltre
i doni della grazia perde anche quelli di natura.
I porci : i nostri
sregolati appetiti.
IV
Hic fame pereo
Surgam et ibo ad patrem meum
Le parole che il figlio
dice al padre.
Chi gli da coraggio di
cosi' dire padre.
Se in quelche modo
abbiamo imitato il figliol prodigo imitiamolo nella sua resoluzione.
V
Effetti della risoluzione
- Cum adhuc laonge esset
vidit illum pater.
- Et misericordia motus
est.
- Ecco come ricevuto il
peccatore da Dio.
- Coraggio altro che
disperazione.
VI
Accoglienza buona
liberale.
- Proferte stolam primam
et niduite illim
(grazia santificante)
- Sate anulim in manu
cuis.
(lo Spirito Santo coi
suoi doni)
-Calceamenta in pedes
eius
(felicita' di camminare
nella via di Dio)
- Adducite, occidete
vitulum, mandicemus et epulemur
(lo stesso sangue di
G.C.)
Mortuus erat et reiscit
Perierat et inventus est
"Ne permittas me separari
a te"
timore non disperazione
giustizia - misericordia
Dio sapetta
Dio chiama
Perdona gernerosamente
Prodigo
David
S. Pietro
S. Paolo
Xtus Jesus venit in hunc
mundum peccatores slaves facere, quorum primus ego sum - Tim
I Da mihi potionem
Cuor di Dio
Stima
protezione
governo
Sapienza
Bonta'
omnipotenza
felicita'
II
Dissipaviat substantiam
suam vivendo luxuriose
simili agli Angeli
- Dio
Immagine di Dio
tempio dello Spirito
santo
membro di Gesu'
Coepit Cerco'
padrone
ut pasceret percos
Guardatelo
compiangendolo
cimpiangete
voi stessi
IV
Hic fame perio. Surgam
mi anima il pensiero che egli e' padre mio.
et ibo ad petrem meum
imitiamo anche adesso il figlio prodigo
V
Cum adhuc longe vidit
non dieperare ma coraggio
et misericordia motus
est.
con un padre cosi' buono
Cito proferte stolam
primam et induite illum Date amulum in mau eius.
VI
liberalita'
Cito proferte stolam
primam et induite illum Date anulum in manu eius. Et
calciamenta in pedes eius. Adducite vitellum saginalum, et uccidete.
Mirtuus erat et revixit, perierat it inventus est.
1. Sta in mano
nostra il fare buona meditazione "Non la speciale e
straordinaria ma l'ordinaria.
2. La M. e'
l'esercizio della memoria, intelletto e volonta'.
Non
sta nella dolcezza e gusti sensibile ma negli atti della potenza
dell'anima.
Infatti quantunque sono
secco, e duro, posso odiere i miei peccati, e posso amare Dio sopra
ogno cose, e fare atti di virtu'.
3. E' errore di
doloto che credono di non far buona orazione, perche non sentono
dolore die peccati, ed affezione della virtu'.
Poiche' la volonta' non sta' nel senso ma nello sprito.
4. Io voglio il
male quantunque senza questo pecco e pecco mortalmente.
Nave che si muove a vento
e con remi fanciullo in mano e grade
5. L'Oradione e'
mezzo e non fine.
Sempre possiamo darci
all' umilta', pazienza, ubbidienza, mortificazione, rassegnazione.
6. Non importa se
non si fanno grandi discorsi ma nell'atto della volonta'.
Distrazione in cerca di
riparare
Come chi si addormenta.
Parola di Dio
"Beati qui audeunt verbum
Dei et custodiunt illud" S. Luc. XI ai Farisei.
"Qui ex Deo est, verbe
Dei audit propterea vos non auditis quia ex Deo non estis"
Le parabola di N.S.
nel vangelo di S. Luca.
Quanto importa il
salvarci altrettanto importano le disposizioni per ascoltare la
parola di Dio.
L'omnipotente Omnipotens
verbum tuum Deus".
Le parola degli apostoli
ha cambiato la faccia della terra
La parola di Dio e'
verita'. e la verita' prende valore di se stessa.
Il sorle - il fuoco - il
cibo.
Via
- durezza del
cuore, e disipazione dello spirito/raccoglimento - comprensione
pietra - leggerezza dellp
spirito, inconsistenza di volonta'
(profonda meditazione -
fermezza nei propostiti)
Pietra -
leggerezza dello sporito, inocnsistenza di volonta'
(profonda meditasione -
fermezza nei propositi)
spine -
affetti disordinati veso le creature.
(distacco - repellere
l'amore disordanato)
terreno buono
concime/mortificazione
pioggia/preghiera
sole /carita' di Dio e prossimo.
Del Regno di Gesu' Cristo
I
Un Re terreno - la capacita', diritto, autorita', possesso, di Dio
stesso - ossequiato ed ubbidito doa tutti i cristioni e principi
cristioni.
II
Si prepare per una spedizione - e' mia volonta' di conquistare la
terra degli infedeli - avremo
1.
Lo stesso trattamento
vestito
fame
cibo
sete
bevanda
nudita'
tutto
miseria.
2.
Sesterremo fatiche - vigilie, viaggi, caldo. Andro' avanti io.
3.
Riporterimo ferite, sangue ma nessuno morra', vincitori. Iddio
e' con noi.
4.
Avrete parte dei frutti dell vittoria giusta e meriti.
5.
Ma badate non alle armi nemichem schiavitu', tiannia, morte certa.
Pensate e Risolvete
III
Gli altri Re a condizioni
diversi hanno un unfinita' di seguaci - Tutti si offrifebbero pronti
- ed il piu' generoso - Offrira tutto il suo a se stesso - non
resterebbe nella ultima fila - attacherebbe a lato del Re i nimici.
Chi non accetta biasimato
- se non la nobilita' dell' impresa, almento il timore della
schiavitu' e della morte, dovrebbero farlhli vincere la sua
poltroneria non vuol scomodarsi.
I
G.C. Re
per natura - tutto da Dio
" " " per
merito - tutte le dote perfette.
" " " per
elezione - lo costitui' l'eterno suo padre.
" " " per
potenza - lo vedremo nel giudizio
" " " per
conquista - col suo sangue
" " " Eterno
- non ha fine il suo regno.
" " "
Universole - tutti monarchi e sudditi l'ubbidiscono
Roconosciamo G.C. Re e
noi suoi sudditi
II
Prima del discorso
consideriamo i nemici:
mondo, varne, demonio.
Sensualita', amore
carnale, amore mondano.
Con questi si
il demonio
Se non si domano nelle
cose lecite si ad essi il demonio.
Ho
Ho determinate di
conquistare il regno e la gloria paterna - per arrivarci sotto i
piedi il mondo e cimbattere i nemici.
Ciascuno avra’ il
centuplo e la vita eterna. Se non mi seguite …. Schiavitu`,
morte eterna. Venite prendete la croce e seguitemi
III
Chiunque ha un po` di
ragione chi offrira` a seguire.
Chi e` affascinato
combatte prima i nemici.
Amarlo
Ricopiarlo
ut eum magis sequar
nella poverta' o nel disprezzo.